La scorsa settimana gli indici azionari statunitensi hanno registrato dei forti rialzi. Il Dow Jones ha guadagnato il 3%, l’S&P 500 il 2,8% ed il Nasdaq Composite il 2,5%. I listini sono stati spinti soprattutto dalla speculazione su un possibile ulteriore taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed. La scorsa settimana sia Ben Bernanke che il suo vice Donald Kohn hanno segnalato che la banca centrale statunitense è pronta a ridurre ancora il costo del denaro per sostenere l’economia. Wall Street ha beneficiato inoltre della notizia dell’ingresso dell’Abu Dhabi Investment Authority (abbr. ADIA), il più grosso fondo d’investimento statale degli Emirati Arabi, nel capitale di Citigroup (US1729671016). L’operazione non ha solo fatto “respirare” Citigroup, duramente colpita dalla crisi dei mutui subprime, ma ha migliorato anche il sentiment sull’intero settore finanziario statunitense.
Anche la settimana borsistica che inizia oggi dovrebbe venir condizionata notevolmente dalla speculazione su un possibile ulteriore taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed. Gli eventi macroeconomici in programma oggi e nei prossimi giorni sono particolarmente attesi. Bernanke ha osservato infatti giovedì scorso che i prossimi dati macroeconomici verranno esaminati con grande attenzione per appurare in che modo stanno cambiando le prospettive dell’economia. Se i dati dovessero segnalare che i rischi di una recessione economica negli USA sono in aumento allora una riduzione dei Fed Funds in occasione della riunione del FOMC dell’11 dicembre sarebbe quasi sicura. Questa circostanza potrebbe eventualmente spingere Wall Street. D’altra parte se dovesse emergere che gli USA sono più vicini ad una recessione di quanto finora previsto dal mercato allora i listini azionari potrebbero soffrire. Già oggi tutti i riflettori saranno puntati sull’indice ISM manifatturiero, un importante indicatore dello stato di salute dell’economia. Le previsioni sono di un ulteriore calo rispetto ad ottobre da 50,9 a 50,5 punti. Ricordiamo che un dato superiore a 50 punti segnala una crescita del settore manifatturiero, mentre un dato inferiore ai 50 punti indica una contrazione.
Mercoledì il Dipartimento del Commercio pubblica una nuova stima sulla produttività dei lavoratori e sui costi per unità di produzione (Productivity and Costs) durante il terzo trimestre. Secondo le stime degli economisti il dato sulla produttività dovrebbe venir rivisto al rialzo da +4,9% a +5,5%. Sempre mercoledì sono attesi l’indice ISM non-manifatturiero e il dato sugli ordinativi all’industria (Factory Orders).
Venerdì è in programma l’appuntamento macroeconomico più atteso della settimana: l’annuncio dei dati di novembre sul mercato del lavoro. Gli economisti prevedono che nel settore non agricolo siano stati creati lo scorso mese negli USA 75.000 nuovi posti di lavoro (Nonfarm Payrolls) e che il tasso di disoccupazione (Unemployment Rate) sia aumentato dal 4,7% al 4,8%. Per quanto riguarda il dato relativo al salario orario medio (Average Hourly Earnings), un indicatore dell’inflazione, le previsioni sono di un aumento dello 0,3%. Ad ottobre il salario orario medio era aumentato dello 0,2%. Il report sul mercato del lavoro è un indicatore chiave dell’andamento dell’economia. Se lo scorso mese dovessero essere stati creati negli USA molti più nuovi posti di lavoro di quanto atteso dagli economisti allora le probabilità di un taglio dei tassi d’interesse diminuirebbero. Se il dato dovesse invece indicare che le conseguenze della crisi del settore immobiliare e delle turbolenze sul mercato del credito stanno pesando sull’occupazione più del previsto allora la Fed potrebbe tagliare il prossimo 11 dicembre i Fed Funds anche di 50 punti base. Venerdì verranno pubblicati anche il dato preliminare dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori a dicembre e il dato di ottobre sui crediti al consumo (Consumer Credit).
Sul fronte societario l’attenzione degli investitori si concentrerà sulle indicazioni che molte imprese del settore della distribuzione forniranno sull’andamento delle loro vendite a novembre. Se colossi del calibro di Wal Mart (US9311421039) e Target (US87612E1064) dovessero comunicare di essere soddisfatti con l’inizio della stagione dello shopping natalizio allora Wall Street potrebbe reagire molto positivamente. Tra le poche trimestrali in programma questa settimana segnaliamo per oggi quella della catena di abbigliamento Guess? (US4016171054) e per giovedì quelle dell’impresa dei chip National Semiconductor (US6376401039) e del costruttore edile Toll Brothers (US8894781033).
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!