Oracle (US68389X1054) ha annunciato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street una trimestrale che ha superato chiaramente le attese del mercato. Nel suo secondo trimestre fiscale terminato lo scorso 30 novembre la seconda impresa al mondo del settore del software ha aumentato i suoi ricavi del 28% a $5,31 miliardi ed i suoi utili del 35% a $1,3 miliardi pari a $0,25 per azione. Esclusi i costi per le stock-options dei dipendenti e per le recenti acquisizioni Oracle avrebbe guadagnato $0,31 per azione. Gli analisti avevano atteso in media ricavi di $5,04 miliardi ed un utile per azione di $0,27. Oracle ha indicato in una nota di aver registrato durante gli scorsi mesi una solida crescita in tutti i segmenti ed in tutte le regioni in cui è attiva. Le importanti vendite dalle licenze sono cresciute da anno ad anno del 38% a $1,67 miliardi. Si è trattato del maggiore aumento trimestrale degli ultimi dieci anni. Oracle non ha solo beneficiato del suo importante processo di espansione degli scorsi anni. Le vendite dei database, il core business dell’impresa guidata da Larry Ellison, sono aumentate rispetto al secondo trimestre dello scorso esercizio del 28%. Oracle ha comunicato inoltre anche un solido outlook. Per il corrente trimestre Oracle prevede una crescita delle vendite dalle licenze del 15 – 25% ed un utile per azione di $0,29 – 0,30. Gli esperti delle banche d’affari avevano previsto in media un aumento delle vendite di nuove licenze di software di circa il 15% ed un utile per azione di $0,29. In seguito all’annuncio dei conti il titolo di Oracle si è apprezzato nel dopo-borsa del 6,6% a $22,12.
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