Dopo l’eccezionale rally di ieri i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi contrastati. Il Dow Jones ha perso lo 0,8% e l’S&P 500 l’1,1%, il Nasdaq Composite ha guadagnato invece lo 0,5%. La seduta è stata estremamente volatile. La volatilità è aumentata ulteriormente dopo l’annuncio della decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Come atteso dal mercato la Banca Centrale degli USA ha tagliato i Fed Funds di altri 50 punti base.
Il comitato esecutivo della Fed è sembrato essere, nell’abituale nota che accompagna la sua decisione, piuttosto pessimista sulle prospettive dell’economia. Questa circostanza dovrebbe aver spinto molti investitori a realizzare i loro benefici nel finale di seduta. I realizzi hanno riguardato soprattutto il settore finanziario. American Express (US0258161092) ha chiuso in calo dell’1%, Bank of America (US0605051046) del 3%, Citigroup (US1729671016) del 4,2% e J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) del 5%. Ancora bene General Motors (US3704421052): +8,2% a $6,76. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Reuters una fusione tra il colosso di Detroit e la rivale Chrysler sarebbe sempre più vicina.
GM avrebbe chiarito già alcuni importanti dettagli con Cerberus, il fondo di private equity che controlla Chrysler. Il rally dei prezzi dei principali metalli ha spinto i minerari. Alcoa (US0138171014) ha guadagnato il 3,4%, Freeport McMoRan (US35671D8570) il 5,6% e Barrick Gold (CA0679011084) l’11,6%.
I petroliferi hanno ridotto notevolmente nel finale di seduta i loro guadagni nonostante il forte rialzo del prezzo del petrolio. ConocoPhillips (US20825C1045) ha guadagnato lo 0,9% e Chevron (US1667641005) l’1,4%. Exxon Mobil (US30231G1022) ha perso lo 0,3%. Nel settore high-tech Apple (US0378331005) ha guadagnato il 4,3%. Secondo Bernstein l’impresa della mela potrebbe lanciare un importante programma di buy-back).
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