Il Dipartimento del Tesoro, la Federal Reserve e la Federal Deposit Insurance Corporation (abbr. FDIC, l’istituzione che assicura i depositi delle banche e delle casse di risparmio negli USA) hanno annunciato questa notte (in Italia) un piano di salvataggio per Citigroup (US1729671016). In una nota congiunta si legge che il Governo statunitense sta prendendo le misure necessarie per rafforzare il sistema finanziario e tutelare i contribuenti e l’economia. Le tre istituzioni indicano che continueranno ad utilizzare tutte le risorse a loro disposizione per preservare la solidità del sistema bancario e favorire la sua ripresa e ricostituzione e per gestire il rischio.
Nel dettaglio il Dipartimento del Tesoro inietterà altri $20 miliardi in Citigroup provenienti dal Troubled Asset Relief Program (abbr. TARP), il piano promosso dal Segretario al Tesoro Henry Paulson per sostenere il settore finanziario statunitense. Nell’ambito del TARP Citigroup aveva ricevuto in precedenza dal Dipartimento del Tesoro già un’iniezione di liquidità per $25 miliardi.
Il Dipartimento del Tesoro e la FDIC si sono impegnati inoltre ad assumersi perdite di Citigroup fino a $306 miliardi. Citigroup si assumerà le prime possibili perdite di $29 miliardi legate ai suoi assets “tossici”. Oltre alla somma indicata il Governo statunitense si assumerà il 90% delle restanti perdite e Citigroup il 10%. I $700 miliardi del TARP ed i fondi della FDIC serviranno a coprire la parte delle potenziali perdite del Governo. La Federal Reserve finanzierà eventualmente i restanti assets con un prestito a Citigroup. Come contropartita lo Stato statunitense riceverà azioni privilegiate di Citigroup con un rendimento dell’8%. Citigroup si è impegnata inoltre a non pagare ai suoi azionisti un dividendo trimestrale superiore a $0,01 per azione per tre anni (al momento il dividendo trimestrale di Citigroup è di $0,16 per azione) e a limitare i compensi dei suoi top manager. Citigroup si è impegnata infine a prendere dei provvedimenti per aiutare i proprietari di case che rischiano il pignoramento.
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