I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi in netto calo. Il Dow Jones ha perso l’1,2%, l’S&P 500 l’1,2% ed il Nasdaq Composite l’1,7%. Il Dow Jones ha chiuso a 7.465,95 punti. Era dall’ottobre del 2002 che l’indice delle blue chips statunitensi non chiudeva a tali livelli.
Il Philadelphia Fed Index è crollato questo mese a -41,3 punti. La notizia ha messo in ombra il “superindice“, che è un indicatore macroeconomico meno importante, e confermato che la recessione negli USA si sta inasprendo. Su Wall Street hanno pesato oggi inoltre i deboli dati di bilancio di Hewlett-Packard (US4282361033) e i persistenti timori relativi alle prospettive del settore finanziario.
HP ha registrato lo scorso trimestre, a sorpresa, un calo dei suoi ricavi e fornito un deludente outlook. Il titolo ha chiuso in ribasso di quasi l’8%. Sulla scia di HP Intel (US4581401001) ha perso il 5,1%, Microsoft (US5949181045) l’1,2%, Apple (US0378331005) il 4%, Cisco Systems (US17275R1023) il 2,2% e IBM (US4592001014) il 2,8%.
I bancari hanno continuato la loro caduta nel vuoto. Bank of America (US0605051046) ha perso il 14%, Citigroup (US1729671016) il 13,8%, J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) il 4,2% e Wells Fargo (US9497461015) l’8%. Sul mercato è circolata oggi di nuovo la voce che Bank of America e Citigroup possano venir nazionalizzate (per ulteriori dettagli clicca qui).
Tra gli assicurativi Prudential Financial (US7443204091) ha perso il 15,9%, MetLife (US59156R1086) l’8,2%, Genworth (US37247D1063) il 18% e Hartford Financial (US4165151048) il 24,5%. Fitch ha tagliato il rating sul debito di Prudential di due gradini a “BBB”. Gli investitori sono perciò sempre più preoccupati a causa della situazione finanziaria delle imprese assicurative.
L’eccezionale rimbalzo del prezzo del petrolio ha sostenuto i petroliferi. Exxon Mobil (US30231G1022) guadagnato lo 0,3% e Chevron (US1667641005) lo 0,9%. Il future sul Crude ha chiuso a New York in rialzo del 14% (per ulteriori dettagli clicca qui).
Sprint Nextel (US8520611000) ha guadagnato quasi il 20%. Il terzo operatore di telefonia mobile degli USA ha registrato lo scorso trimestre delle perdite inferiori alle previsioni ed espresso ottimismo sul 2009 (per ulteriori dettagli clicca qui).
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