I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi in netto ribasso. Il Dow Jones ha perso l’1,5%, l’S&P 500 l’1,7% e il Nasdaq Composite l’1,7%. Durante l’intera settimana il Dow Jones ha perso lo 0,1% ed il Nasdaq Composite lo 0,4%, l’S&P 500 è rimasto invariato.
Dopo la festività di Thanksgiving i volumi di scambio sono stati anche oggi bassi. I timori legati ai problemi finanziari dell’Emirato di Dubai hanno pesato anche su Wall Street, le perdite sono state però inferiori di quanto temuto all’inizio di seduta. A contribuire a sostenere il mercato sono state le promettenti indicazioni arrivate da alcune imprese retail sull’inizio dello shopping natalizio.
I titoli dei produttori di materie prime hanno guidato la lista dei ribassi. Molti investitori hanno spostato i loro capitali verso assets considerati più sicuri come il dollaro, lo yen ed i Treasurys. Il prezzo del petrolio è sceso intraday fino a circa $72,40, un declino di più del 7%. Dopo nove sedute positive di fila il prezzo dell’oro ha perso a New York l’1,1%. Anche le quotazioni degli altri metalli hanno registrato delle forti perdite. Tra i petroliferi Exxon Mobil (US30231G1022) ha chiuso in calo del 2,1%, Chevron (US1667641005) dell’1,9% e ConocoPhillips (US20825C1045) dell’1,9%. Nel settore minerario Alcoa (US0138171014) ha perso il 2,6%, Barrick Gold (CA0679011084) il 3,3%, Freeport McMoRan (US35671D8570) il 3,6% e Coeur d’Alene (US1921081089) il 5%.
Le perdite dei titoli delle banche statunitensi sono state limitate rispetto a quelle registrate ieri dai titoli bancari europei. Bank of America (US0605051046) ha perso il 3%, J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) il 2%, Wells Fargo (US9497461015) il 2,5% e Citigroup (US1729671016) il 2,6%. Richard Bove, il rinomato analista di Rochdale Securities specializzato nel settore bancario, ha osservato che le banche statunitensi sono poco esposte a Dubai.
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