Durante le scorse settimane abbiamo visto due facce di Ben Bernanke. Prima, il presidente della Federal Reserve ha sorpreso i mercati, annunciando che era in arrivo un “tapering” di breve termine, ovvero un ridimensionamento del programma di allentamento quantitativo. L’annuncio ha spinto al rialzo i rendimenti dei Treasury, mentre il dollaro ha sovraperformato un ampio basket di valute. Al contrario, intervenendo al National Bureau of Economic Research (NBER), Bernanke ha spiegato che “la direzione generale della politica monetaria rimarrà fortemente accomodante”. Tali dichiarazioni hanno pesato sui rendimenti americani, portando inoltre il dollaro a limare parte dei recenti guadagni.
Secondo noi, la ragione dietro queste due diverse facce di Bernanke è che il presidente sta cercando di separare chiaramente il concetto di “tapering” da quello di “tightening”, cioè il ridimensionamento del QE dall’irrigidimento della politica monetaria. In altre parole, Bernanke sta provando a mantenere ferma la parte bassa della curva dei rendimenti, lasciando invece che i rendimenti a lunghe scadenze salgano.
Questa manovra è complicata. È probabile che la Federal Reserve lancerà ancora messaggi contrastanti nei prossimi mesi, nel tentativo di controllare tutte le parti della curva dei rendimenti americani.
Lo scorso mercoledì, a causa dell’incertezza degli investitori su quale faccia Bernanke avrebbe mostrato davanti alla Commissione dei Servizi Finanziari, il mercato è rimasto sostanzialmente senza una direzione per la prima parte della settimana. Alla fine, il messaggio di Bernanke ha replicato in gran parte l’idea espressa durante il meeting del FOMC di giugno. La parte principale delle sue dichiarazioni è servita a ribadire che il ritmo del tapering sarebbe legato alla forza dell’economia e che ridimensionare il programma di allentamento quantitativo è diverso dall’alzare i tassi d’interesse.
Tuttavia, le dichiarazioni di Bernanke sono state lette in chiave più “da colomba” dopo che ha riaffermato l’esistenza di rischi bi-direzionali sull’outlook del tapering e ha sottolineato l’allargamento delle precondizioni per attuarlo, includendo anche condizioni finanziarie. Di conseguenza, il dollaro americano ha subito una pressione modesta e i listini azionari hanno guadagnato.
Poiché il mercato è in gran parte concentrato sugli eventi americani, l’andamento del dollaro rispetto a un ampio basket di altre valute resta fortemente correlato. Riteniamo che ciò offre agli investitori l’opportunità di prendere posizioni su livelli migliori, in questo caso andando long sul dollaro rispetto a valute del gruppo G10 a basso rendimento.
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