Dalla Newsletter di Borsainside dello scorso 13 maggio:
Fornire nuovi medicinali per trattare malattie finora incurabili. Gilead Sciences (US3755581036) ha realizzato la visione di tutti gli sviluppatori di farmaci. Il gruppo biotech statunitense è diventato negli ultimi dieci anni il leader a livello mondiale delle terapie anti-aids. L’ultimo successo: lo scorso agosto la FDA (Food and Drug Administration) ha approvato lo Stribild, una combinazione di quattro sostanze, che debella il virus fino ad una quantità “non rilevabile” in circa il 90% dei pazienti. Il farmaco ha inoltre il vantaggio di essere somministrato una sola volta al giorno. Allo scopo di allargare la sua gamma di prodotti Gilead Sciences ha acquistato nel novembre del 2011 Pharmasset per $11 miliardi. In questo modo la compagnia si è assicurata l’accesso a dei prodotti in via di sviluppo che hanno il potenziale di rivoluzionare il trattamento dell’epatite C. Gli esperti stimano che le nuove terapie contro questa malattia cronica possano generare un giro d’affari annuo superiore a $10 miliardi. Particolarmente promettente è il Sofosbuvir. Il farmaco ha evidenziato negli studi clinici tassi di efficacia molto elevati ed un profilo di sicurezza più favorevole rispetto alle terapie attualmente esistenti. Ad aprile Gilead Sciences ha avanzato la domanda di approvazione alla FDA. L’Agenzia europea per i farmaci ha inoltre accolto la richiesta per una valutazione accelerata riconoscendo il rilevante interesse che il farmaco ha per la salute pubblica. Alcuni analisti si attendono che il Sofosbuvir verrà approvato velocemente sia negli USA che in Europa e che il suo giro d’affari raggiungerà già nel 2014 $2 miliardi. Gli investitori hanno reagito con euforia. Dopo aver quasi raddoppiato il suo valore nel 2012 il titolo ha guadagnato dall’inizio di quest’anno il 45%.
Lo Stribild e Sofosbuvir di Gilead sono solo due esempi di una nuova generazione di medicinali che stanno scuotendo il mercato sanitario. La FDA ha approvato lo scorso anno complessivamente 39 sostanze, contro le 30 del 2011 e le 21 del 2010. Il numero delle approvazioni è stato nel 2012 il più elevato dal 1996. I gruppi farmaceutici, colpiti da brevetti in scadenza, stanno di conseguenza volgendo sempre più la loro attenzione verso il settore biotech. Gli accordi sulle licenze e le acquisizioni sono in costante aumento.
Il boom della biotecnologia è arrivato da tempo in borsa. Dall’inizio del 2012 l’indice Nasdaq Biotechnology ha guadagnato il 75%. Quest’anno il listino che contiene i principali titoli biotech quotati al Nasdaq è salito finora del 31,2%. Nello stesso arco di tempo il Dow Jones ha guadagnato 15,4% e il Nasdaq Composite il 13,8%.
Oltre a Gilead Sciences sta facendo particolarmente furore nel comparto biotecnologico Celgene (US1510201049). Il titolo si è apprezzato dallo scorso 31 dicembre ad oggi di ben il 62,5%. Celgene è leader nello sviluppo di farmaci per il trattamento della leucemia. Il giro d’affari del suo Revlimid per la cura del mieloma multiplo e della sindrome mielodisplastica ha superato nel primo trimestre di quest’anno $1 miliardo. Lo scorso febbraio la FDA ha approvato il Pomalyst per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario. Un forte potenziale hanno anche l’Abraxane per la cura del cancro del pancreas e l’Apremilast come terapia contro l’artrite psoriasica. Celgene ha presentato presso la FDA la domanda di approvazione per entrambi i farmaci a marzo. Il CEO Bob Hugin si attende che grazie alle vendite dei nuovi prodotti i ricavi del gruppo raddoppieranno entro il 2017 a $12 miliardi.
Regeneron Pharmaceuticals (US75886F1075) è diventata lo scorso anno profittevole. La compagnia biotech beneficia del successo dell’Eylea. Il farmaco per il trattamento della degenerazione maculare senile e dell’edema maculare sta continuando a guadagnare quote di mercato. Nel primo trimestre del 2013 le vendite dell’Eylea sono aumentate negli USA su base annua del 153%. Le previsioni per il prodotto sono state riviste più volte al rialzo. Regeneron si attende ora che le vendite dell’Eylea ammonteranno nel 2013 tra $1,25 e $1,325 miliardi. Regeneron è oltre a ciò all’avanguardia nello sviluppo di anticorpi monoclonali. Il più promettente è l’alirocumab per la riduzione del colesterolo. Nella seconda metà dell’anno verranno pubblicati i risultati di uno studio clinico di Fase III. Goldman Sachs stima che se il prodotto dovesse entrare in commercio il suo giro d’affari annuo possa superare $3 miliardi. Regeneron viene considerata da tempo un potenziale obiettivo di takeover. Durante gli scorsi mesi è circolata più volte la voce che la compagnia sia nel mirino del suo partner Sanofi (FR0000120578).
Anche Cubist Pharmaceuticals (US2296781071) è profittevole. L’azienda con sede a Lexington, nel Massachusetts, è specializzata nello sviluppo di nuovi antibiotici. Si tratta di un mercato enorme visto l’aumento dell’antibiotico-resistenza e la forte crescita delle infezioni batteriche che colpiscono i pazienti ospedalieri. Cubist Pharmaceuticals dispone già di tre prodotti sul mercato. Due altri promettenti antibiotici si trovano nella Fase III degli studi clinici.
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