La scorsa settimana sono stati diffusi una serie di dati forti degli Stati Uniti, che sono stati accompagnati da un buon rapporto sull’occupazione. I dati macro relativi ai Non Farm payrolls americani sono stati significativamente migliori delle attese con 203mila posti in più (il consensus era di +185mila) che si sommano ai posti di lavoro creati nel settore privato e manifatturiero, anch’essi sorprendentemente al rialzo (rispettivamente +196mila unità e +27mila unità). Buone notizie arrivano anche dall’indagine presso le famiglie che ha rilevato un calo della disoccupazione al 7% .
Il dollaro non ha reagito ai positivi dati macroeconomici
Nonostante queste notizie positive, il dollaro è rimasto in gran parte invariato. Riteniamo che questo sia avvenuto per una ragione fondamentale – ovvero la transizione Bernanke / Yellen. Crediamo che, in assenza di dati davvero ottimi, prima di avviare il tapering la Fed attenderà che la Yellen sia al timone e possa tenere una conferenza stampa per esprimere la sua visione. Questo cambiamento istituzionale ha fatto sì che il mercato ritenga che marzo sia il mese più probabile per una progressiva riduzione degli stimoli monetari.
La Yellen introdurrà nuovi criteri per l’abbassamento dei tassi?
Visto che i dati della scorsa settimana sono stati solo in parte in linea con le aspettative del mercato, il loro impatto sul dollaro americano è stato limitato. Inoltre, riteniamo che la Yellen abbasserà la soglia del tasso di disoccupazione necessaria per aumentare i tassi. Se da una parte il calo del tasso di disoccupazione è stata una bella notizia, d’altra parte un cambiamento nella politica potrebbe essere ancora lontano se anche la soglia venisse abbassata, e questo potrebbe annullare l’impatto delle notizie positive sul dollaro americano.
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