Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi in deciso rialzo. Il future con scadenza febbraio ha guadagnato al Comex il 3,1% a $1.232 l’oncia. Era dalla fine di ottobre che il prezzo dell’oro non chiudeva a tali livelli.
L’appeal del metallo giallo come bene rifugio è oggi significativamente aumentato. I crescenti rischi nel sistema finanziario hanno spinto la Cina a rendere più stringenti le regole sui collaterali per i prestiti a breve termine. La misura ha fatto crollare la Borsa di Shanghai (-5,4%).
La crisi della Grecia si è inoltre riaccesa. Il premier Antonis Samaras ha anticipato al 17 dicembre il primo voto per il nuovo presidente della Repubblica. Se il leader di Nea Dimokratia non riuscirà a far eleggere il proprio candidato, i greci andranno alle urne. In questo caso Syriza, il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, avrebbe delle buone possibilità di vincere le elezioni anticipate. Tutti i sondaggi lo vedono attualmente in testa con oltre il 30% dei voti. Tsipras ha promesso che se dovesse andare al governo dichiarerà nulli gli accordi con la troika e chiederà di ristrutturare al 70-80% il debito pubblico greco. L’incertezza sulla situazione politica e sul futuro del Paese ha fatto collassare la Borsa di Atene. L’indice ASE ha perso il 12,8%. Si tratta del più forte ribasso giornaliero dal 1987.
Il prezzo dell’oro ha beneficiato oggi anche dell’indebolimento del dollaro. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, è sceso fino a 88,16 punti da 89,12 punti di venerdì. Un dollaro più debole è un fattore positivo per le materie prime denominate in dollari, come l’oro, perchè le rende meno care per chi possiede altre divise.
Anche il prezzo dell’argento ha chiuso in forte rialzo. Il future con scadenza marzo ha guadagnato il 5,3% a $17,13 l’oncia. Tra gli altri metalli preziosi il platino ha guadagnato l’1,4% e il palladio l’1,7%.
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