I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il Dow Jones ha perso l’1,9%, l’S&P 500 l’1,8% e il Nasdaq Composite l’1,6%. Per Wall Street si è trattato della peggiore seduta da tre mesi.
Gli investitori sono sempre più preoccupati a causa della situazione in Europa. Secondo quanto riporta il settimanale “Der Spiegel” il governo tedesco avrebbe cambiato posizione e sarebbe ora disposto ad accettare che la Grecia esca dall’euro se Syriza, il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, dovesse vincere le elezioni del 25 gennaio.
L’inflazione è scesa lo scorso mese in Germania ai minimi da più di cinque anni. La notizia ha fatto aumentare i timori relativi ad un possibile periodo di deflazione nell’Eurozona.
A pesare su Wall Street è stato inoltre il crollo del prezzo del petrolio. Tra i petroliferi Exxon Mobil (US30231G1022) ha perso il 2,7% e Chevron (US1667641005) il 4%. Le quotazioni del WTI sono scese oggi per la prima volta dall’aprile del 2009 al di sotto di $50 al barile.
Morgan Stanley (US6174464486) ha chiuso in ribasso del 3,1%. La banca d’affari ha comunicato di aver licenziato un suo dipendente dopo aver scoperto che questo aveva rubato e pubblicato sul web i dati di circa 900 clienti della divisione Wealth Management.
Caterpillar (US1491231015) ha perso il 5,3%. J.P. Morgan ha tagliato il suo rating sul titolo del primo produttore al mondo di macchine movimento terra ad “Underweight”.
Ford (US3453708600) ha perso il 3,9%. Le vendite del costruttore di automobili sono aumentate a dicembre negli USA dell’1%. Gli analisti avevano previsto un aumento del 2,7%.
Merck (US5893311077) ha guadagnato l’1,5%. Bernstein ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo farmaceutico da “Market Perform” ad “Outperform”.
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