La performance delle commodity ha continuato a peggiorare nel Q4 2014, segnando il peggior anno per la classe di attivi dai tempi della crisi finanziaria globale. Una tempesta perfetta di diversi fattori – forti scorte nella maggior parte dei settori commodity, preoccupazioni circa la domanda dalla Cina e rafforzamento del dollaro statunitense – ha depresso i prezzi ed ha visto l’AUM globale calare di 9,2 miliardi di dollari americani nel quarto trimestre, dai 101,5 miliardi di dollari del terzo trimestre 2014. I flussi netti verso gli ETP sulle commodity sono stati compensati e il declino dell’AUM è stato interamente determinato dai movimenti di prezzo. Sembra che ora gli investitori stiano guardando al contesto attuale come opportunità per aumentare l’esposizione alle commodity cicliche, girando alla larga da orientamenti più difensivi come l’oro.
I maggiori afflussi registrati verso il settore energetico hanno ampiamente bilanciato i continui deflussi dagli ETP sull’oro, risultando in un semplice deflusso netto di 30 milioni di dollari americani dagli ETP su commodity nel Q4 2014. Gli ETP sull’oro hanno visto i più ampi prelievi trimestrali in un anno, totalizzando 1,3 miliardi di dollari americani prevalentemente da investitori USA (78%), mentre cresce la fiducia nella ripresa statunitense. Dagli Stati Uniti, inoltre, i maggiori afflussi verso gli ETP sull’energia: l’85% dei 3,2 miliardi di dollari totali.
Martin Arnold, Global FX and Commodity Strategist per ETF Securities ha affermato: “Gli investitori stanno ritornando nello spazio delle commodity, attratti dalle molte materie prime scambiate a livello o al di sotto del costo marginale di produzione. Sebbene nel breve termine le aziende e le miniere possano continuare a produrre anche se i prezzi sono al di sotto dei costi marginali, questo non è sostenibile nel lungo termine e noi crediamo che a meno che non si assista ad una ripresa nei prezzi, la produzione potrebbe essere tagliata. Scorte più esigue porteranno a una migliore performance dei prezzi nel 2015”.
Anche il dollaro USA in rafforzamento ha colpito la performance delle commodity. Il rally del dollaro, ad ogni modo, è guidato da una sana crescita dell’economia USA – positiva per la domanda di materie prime. Nel frattempo, i policy-makers in Cina ed Europa hanno cominciato – e ci si aspetta che continuino – a reagire con forza ai recenti segni di moderazione economica.
Le commodity cicliche saranno verosimilmente le principali beneficiarie della crescita in corso dell’attività economica in Cina e Stati Uniti nel 2015. Con la Cina che continua a stimolare la sua economia e che mette a budget spese per ulteriori infrastrutture crediamo che l’outlook per le commodity che dipendono dall’attività economica appaia forte. Le esposizioni su asset ciclici daranno le migliori opportunità d’investimento nel 2015 sull’onda del crescente slancio della ripresa economica globale. Ciononostante, ci sono rischi persistenti, in particolare le minacce di crescita e deflazione per l’Eurozona ed il Giappone, a fianco della dinamica decrescente dell’economia UK. I nostri asset preferiti sono i settori in cui le commodity sono legate all’industria come nei metalli e nell’ energia.
Trend chiave per l’intero anno 2014:
L’AUM dei Commodity ETP è sceso di 20,6 miliardi di dollari americani, fino a 101,5 miliardi, alla fine del 2014, con un dollaro USA forte e le preoccupazioni circa la crescita cinese ed europea che hanno abbassato molti prezzi delle commodity verso i loro costi di produzione.
Sebbene gli investitori tattici siano rimasti attivi nelle commodity nel 2014, la capacità di ripresa dei flussi da parte degli investitori rispecchia la natura strategica dei possessori di ETP sulle commodity.
Quasi il 100% del declino del global commodity AUM è stato dovuto al calo del prezzo, con i deflussi netti pari a soli 30 milioni di dollari americani, mentre gli investitori sembra stiano per rivolgersi verso maggiori esposizioni su commodity cicliche.
Molte commodity vengono ora scambiate al livello o al di sotto del costo marginale di produzione, attraendo alcuni investitori “di valore” a lungo termine verso commodity e settori individuali, dove le mosse di prezzo sono state particolarmente aggressive.
Gli ETP sui metalli preziosi hanno pesato per oltre il 70% nel calo del global commodity ETP AUM nel 2014, sceso di 14,8 miliardi fino a livello di 79 miliardi di dollari americani. La maggioranza dei deflussi dall’oro sono arrivati dagli investitori USA, verosimilmente come risultato della riduzione del posizionamento del portafoglio difensivo.
Il palladio è stato l’unico metallo prezioso ad andare contro il trend di calo dell’AUM, guadagnando 0,9 miliardi di dollari nell’ AUM in seguito alla minaccia di interruzioni delle scorte e all’ambiente positivo nella domanda che hanno supportato i prezzi nel 2014. Della crescita dell’AUM, gli afflussi hanno pesato per circa la metà.
Con l’eccezione dell’oro, tutti gli altri metalli preziosi hanno ricevuto afflussi nel corso del 2014. Il platino ed il palladio hanno visto i maggiori afflussi con rispettivamente 432 e 376 milioni di dollari americani, come conseguenza dei potenziali limiti alle forniture dal Sud Africa e dalla Russia.
Gli ETP sull’energia hanno visto forti afflussi nel 2014, concentrati negli ultimi tre mesi mentre i cali del prezzo di greggio e gas naturale sono apparsi esagerati. Gli ETP sul greggio hanno fatto la parte del leone negli afflussi, mentre il natural gas ne ha rappresentato circa il 25% nel 2014. In ogni caso, tali afflussi sono stati in gran parte guidati dagli investitori USA, rilevanti per l’85% degli afflussi globali. La totalità degli afflussi nel natural gas sono arrivati dagli investitori USA, in quanto le elevate scorte di magazzino e il tempo mite hanno forzato i prezzi verso i livelli più bassi dal 2012.
Il broad commodity index che traccia gli ETP sulle commodity ha visto i secondi maggiori afflussi dopo il settore energetico, ricevendo 1,1 miliardi di dollari americani nel 2014, ciò indica che gli investitori strategici stiano cominciando a vedere le commodity come una classe di attivo che possiede elevato valore relativo, con le valutazioni del mercato azionario e dei bond che sono diventate più scarse e i prezzi delle commodity che sono calati.
Gli investitori hanno cercato una maggiore esposizione nei cereali, il che ha aiutato a controbilanciare i deflussi dai broad agriculture ETP nel 2014. I prezzi bassi hanno spinto principalmente verso mais e grano in quanto gli investitori a lungo termine credono che la condizioni di crescita non saranno verosimilmente favorevoli quanto quelle della passata stagione. Contemporaneamente, gli ETP sul caffè hanno patito i maggiori deflussi a causa della possibilità di un El-Nino nel 2015 che potrebbe spingere ad incrementare le scorte.
Gli ETP sui metalli industriali hanno visto flussi misti, con il risultato netto di un lieve deflusso dal settore di 2 milioni di dollari americani. I problemi nelle scorte del nichel hanno visto gli ETP ricevere afflussi in ogni trimestre del 2014 (122 milioni di dollari americani per il 2014), mentre le preoccupazioni per la domanda cinese ed i rischi di un accordo finanziario sulle scorte hanno spinto gli investitori a ritirarsi dagli ETP sul rame (52 milioni di dollari americani). I metalli industriali diversificati e gli ETP sullo zinco hanno altresì patito deflussi.
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