La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le sue stime sulla crescita globale. L’organizzazione con sede a Washington spiega nel suo nuovo rapporto semestrale che il rafforzamento dell’economia statunitense ed il crollo del prezzo del petrolio non potranno compensare il peggioramento delle condizioni nella zona euro e nei Paesi emergenti.
La Banca Mondiale prevede ora che il PIL aumenterà quest’anno a livello globale del 3%, contro il +2,6% del 2014 e il +3,4% stimato precedentemente. Le previsioni per il 2016 sono state inoltre riviste da +3,5% a +3,3%. Per il 2016 la Banca Mondiale prevede una crescita del 3,2%.
La crescita delle economie ad alto reddito dovrebbe accelerare nel 2015 a +2,2%, da +1,8% del 2014. Nel suo precedente “Global Economics Prospects” la Banca Mondiale aveva previsto per quest’anno una crescita del 2,4%.
Il forte calo del prezzo del petrolio dovrebbe spingere il consumo e sostenere la ripresa negli USA. La Banca Mondiale ha rivisto perciò al rialzo le sue previsioni sull’economia statunitense nel 2015 da +3% a +3,2%.
I più bassi prezzi dell’energia non aiuteranno tuttavia gli importatori di greggio, come l’Europa ed il Giappone, mentre peggioreranno i problemi finanziari degli esportatori.
Dopo essere cresciuta nel 2014 dello 0,8% l’Eurozona dovrebbe registrare quest’anno una crescita dell’1,1%. Per il Giappone la Banca Mondiale si attende un rimbalzo all’1,2% da +0,2% nel 2014.
Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo la Banca Mondiale prevede una leggera accelerazione al 4,8%, dal 4,4% dello scorso anno.
La crescita della Cina è vista rallentare quest’anno al 7,1% rispetto al 7,4% del 2014. La Banca Mondiale ha tagliato le sue previsioni sulla Russia per il 2015 da -0,7% a -2,9% e per il 2016 da +0,3% a +0,1%.
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