La Banca Mondiale ha tagliato, per la seconda volta dall’inizio dell’anno, le sue stime sulla crescita globale. L’organizzazione con sede a Washington spiega nel suo nuovo rapporto semestrale che le forti contrazioni in Brasile e Russia, accanto al rallentamento in Turchia, Indonesia e molti altri Paesi in via di sviluppo, stanno compensando il miglioramento delle condizioni in Europa e Giappone.
La Banca Mondiale prevede ora che il PIL aumenterà quest’anno a livello globale del 2,8%, contro il +3% atteso precedentemente. Le stime per il 2016 e il 2017 sono state confermate, rispettivamente a +3,3% e a +3,2%.
La crescita delle economie ad alto reddito dovrebbe accelerare nel 2015 a +2%, da +1,8% del 2014. Nel suo precedente “Global Economics Prospects” la Banca Mondiale aveva previsto tuttavia per quest’anno una crescita del 2,2%. Nel 2016 le economie ad alto reddito dovrebbero crescere del 2,4% e nel 2017 del 2,2%.
La Banca Mondiale è diventata più prudente sugli USA. Le stime per il 2015 sono state tagliate da +3,2% a +2,7% e per il 2016 da +3% a +2,8%. L’economia statunitense ha registrato una contrazione nel primo trimestre di quest’anno a causa del maltempo, degli scioperi portuali e dell’apprezzamento del dollaro.
Anche le stime per i Paesi in via di sviluppo sono state riviste al ribasso, per il 2015 a +4,4% da +4,8% e per il 2016 a +5,2% da +5,3%.
La Banca Mondiale è invece più ottimista sull’Eurozona. “La ripresa nell’area euro è stata più rapida del previsto, grazie all’indebolimento dell’euro, al declino dei prezzi del petrolio, ai tassi ai minimi storici e al miglioramento delle condizioni del credito”, si legge nel rapporto. La Banca Mondiale prevede ora per quest’anno una crescita dell’1,5% (da +1,1%) e per il prossimo dell’1,8% (da +1,6%). La stima per il 2017 è stata confermata a +1,6%.
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