La quotazione del petrolio ha chiuso oggi in ribasso. Il future sul WTI con scadenza luglio ha perso al NYMEX lo 0,7% a $59,52 al barile.
Le perdite del Brent sono state maggiori. Il future con scadenza luglio ha perso all’ICE il 2% a $62,61 al barile. Il premio del benchmark europeo rispetto al WTI è sceso in questo modo a $3,09 al barile, ovvero ai minimi da gennaio.
Gli investitori temono che la crisi della Grecia possa avere un impatto negativo sulla domanda europea di petrolio. Durante il fine settimana è fallito il negoziato tra il governo greco e l’UE a causa di “significative distanze” tra le parti. Mario Draghi ha avvertito oggi nel suo intervento al Parlamento Europeo che un default di Atene porterebbe l’Europa “in terra incognita”.
A pesare sul prezzo del petrolio è stato inoltre l’apprezzamento del dollaro. A causa dell’aumento dei timori di una “Grexit”, il biglietto verde si è rafforzato rispetto all’euro. Un dollaro più forte è un fattore negativo per le materie prime denominate in dollari, come il greggio, perchè le rende più care per chi possiede altre divise.
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