La quotazione dell’oro ha chiuso anche oggi per la quinta seduta di fila in ribasso. Il future con scadenza agosto ha perso al Comex lo 0,1% a $1.171,80 l’oncia.
Le spese per consumi sono aumentate negli Stati Uniti a maggio dello 0,9%. Si è trattato del più forte aumento dall’agosto del 2009. La notizia ha alimentato l’aspettativa di Wall Street che la Federal Reserve alzerà i suoi tassi d’interesse almeno una volta prima della fine dell’anno.
Una stretta monetaria è negativa per l’oro perché riduce i rischi di inflazione e rafforza il dollaro.
A limitare le perdite dell’oro sono stati i timori legati alla crisi della Grecia. Anche l’odierno Eurogruppo si è concluso con un nulla di fatto. Atene ha sempre meno tempo per evitare un default. In caso i rischi di Grexit dovessero aumentare ulteriormente il metallo giallo potrebbe tornare a beneficiare del suo carattere difensivo.
Tra gli altri principali metalli l’argento ha perso oggi lo 0,3%, il palladio il 2,4% e il rame lo 0,3%. Il platino ha guadagnato lo 0,9%.
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