Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che in base alle sue stime preliminiari il PIL degli Stati Uniti è cresciuto nel secondo trimestre del 2016 dell’1,2%. Gli economisti avevano previsto una crescita del 2,6%. Il dato del primo trimestre è stato rivisto da +1,1% a +0,8%.
Le spese per consumi, il motore della crescita economica statunitense, sono aumentate nel secondo trimestre del 4,2%. Si è trattato del più forte aumento dal quarto trimestre del 2014.
Le scorte di magazzino delle imprese sono calate di $8,1 miliardi. Si è trattato del primo calo dal terzo trimestre del 2011.
Gli investimenti fissi non residenziali sono calati del 2,2%, dal -3,4% del trimestre precedente.
Le spese nel segmento immobiliare residenziale sono calate del 6,1%, contro il +7,8% del primo trimestre.
Le spese del settore pubblico sono scese dello 0,9%, dal +1,6% del primo trimestre.
Le esportazioni sono aumentate dell’1,4%, mentre le importazioni sono calate dello 0,4%.
Il PCE Core, l’indicatore più seguito dalla Federal Reserve per monitorare l’inflazione, è salito dell’1,7%, contro il +2,1% del primo trimestre. La banca centrale statunitense tollera, non ufficialmente, una crescita dell’inflazione su base annua tra l’1% ed il 2%.
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