I membri dell’OPEC e la Russia terranno il prossimo 28 settembre, ai margini dell’IEF (International Energy Forum) di Algeri, una riunione informale per discutere su come stabilizzare il mercato petrolifero. La speculazione su un possibile congelamento della produzione ha spinto durante le scorse settimane il prezzo del petrolio. Tuttavia un accordo è improbabile.
Secondo quanto riporta S&P Global Platts, che cita un funzionario di Teheran, l’Iran non sarebbe disposto a congelare la sua produzione agli attuali livelli nell’ambito di un patto tra l’OPEC e altri grandi produttori.
In precedenza l’agenzia stampa Reuters aveva scritto che l’Arabia Saudita ha proposto un compromesso all’Iran: Riad ridurrà la sua attività produttiva in cambio dell’impegno di Teheran di congelare la sua produzione agli attuali livelli, ovvero a circa 3,6 milioni di barili al giorno.
La fonte di S&P Global Platts, che ha voluto restare anonima, non ha voluto confermare se l’Iran abbia ricevuto una tale proposta dall’Arabia Saudita, ma indicato che il governo iraniano insiste a riportare la produzione ai livelli pre-sanzioni prima di partecipare a qualsiasi accordo sulla stabilizzazione del mercato.
“È altamente improbabile che l’Iran sia disposto a trattare su 3,6 milioni di barili”, ha affermato la fonte di S&P Global Platts. “Per quanto riguarda la nostra politica sul petrolio, abbiamo sempre sottolineato che vogliamo riavere i nostri livelli pre-sanzioni di 4,2 milioni di barili”.
I prezzi del petrolio hanno accelerato nell’ultima mezzora al ribasso, dopo che Bloomberg ha riportato, citando un “delegato”, che l’Arabia Saudita non si attende un accordo alle discussioni di Algeri della prossima settimana.
La produzione saudita di greggio ha raggiunto ad agosto il livello record di 10,66 milioni di barili al giorno. L’attività produttiva di Riad dovrebbe però scendere durante i prossimi mesi visto che dopo l’estate la forte domanda domestica solitamente si riduce.
L’Iran ha prodotto da parte sua ad agosto 3,63 milioni di barili al giorno per il terzo mese di fila. La ripresa della produzione iraniana sembra essersi appiattita dopo che sono state tolte le sanzioni economiche e finanziarie imposte a Teheran a causa del suo contestato programma nucleare.
I maggiori membri dell’OPEC ed i produttori non-OPEC si erano incontrati lo scorso aprile a Doha, in Qatar, per discutere di un congelamento della produzione ai livelli di gennaio. Il vertice non aveva avuto però successo perché l’Arabia Saudita aveva insistito che l’Iran prendesse parte all’accordo. Teheran non ha partecipato alla riunione di Doha, ma è previsto che sia presente ad Algeri.
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