Dopo quattro sedute positive di fila il prezzo dell’oro ha chiuso oggi in leggero ribasso. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,2% a 1.341,70 dollari l’oncia. Durante l’intera settimana l’oro si è apprezzato del 2,4%. Si tratta della migliore performance settimanale dalla fine di luglio.
L’oro ha beneficiato questa settimana delle espansive politiche monetarie delle banche centrali. Mercoledì scorso la Bank of Japan ha svelato una strategia più aggressiva per superare la deflazione. In particolare, l’istituto centrale guidato da Haruhiko Kuroda vuole mantenere in futuro il tasso del titolo decennale del Giappone attorno allo zero. Questo obiettivo verrà raggiunto attraverso una maggiore flessibilità negli acquisti di asset. Sempre mercoledì la Fed ha lasciato i suoi tassi d’interesse invariati, segnalando che la stretta monetaria procederà più lentamente del previsto.
Le espansive politiche monetarie pesano sui rendimenti dei titoli di Stato, in questo modo sale l’attrattività dell’oro, che non paga alcun interesse. L’elevata liquidità nel sistema aumenta inoltre i rischi di inflazione ed il metallo giallo è il bene rifugio per eccellenza per gli investitori.
Il leggero calo dell’oro di oggi è stato causato dall’apprezzamento del dollaro. Dopo le perdite delle scorse sedute il Dollar Index ha registrato una ripresa e è risalito a 95,68 punti, dai 95,37 punti di ieri. Se il dollaro si rafforza le materie prime denominate nel biglietto verde, come l’oro, diventano meno appetibili per chi possiede altre valute.
UBS ritiene che le prospettive per l’oro rimangano molto positive. La banca d’affari svizzera si attende infatti un’accelerazione della domanda fisica del metallo nei prossimi mesi, soprattutto dall’India. Secondo gli analisti il mercato fisico imporsi nuovamente come una fonte di supporto per il prezzo dell’oro.
Anche Societe Generale è ottimista sulle prospettive del metallo prezioso a causa del lento rialzo dei tassi negli Stati Uniti e dell’aumento degli acquisti da parte degli investitori istituzionali. La banca francese si attende per il quarto trimestre di quest’anno un prezzo medio di $1.350 l’oncia e per il primo trimestre del 2017 di $1.375 l’oncia.
Come l’oro, quasi tutti altri principali metalli hanno frenato oggi, mantenendo però la loro performance settimanale decisamente positiva. L’argento ha perso oggi l’1,4% a $19,81 l’oncia (+5% in settimana), il platino lo 0,5% a $1.060,90 l’oncia (+4,5% in settimana) e il rame lo 0,4% a $2,201 per libra (+1,9% in settimana). Il palladio ha esteso il rally guadagnando un ulteriore 0,9% a $706,40 l’oncia (+5,1% in settimana).
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