Dopo due sedute negative di fila i principali indici statunitensi hanno chiuso oggi in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%, l’S&P 500 lo 0,6% e il Nasdaq Composite lo 0,9%.
Wall Street ha aperto in leggero ribasso a causa del forte calo del prezzo del petrolio ma è poi rimbalzata alla notizia del forte aumento della fiducia dei consumatori statunitensi. L’indice del Conference Board è salito a settembre a 104,1 punti, dai 101,8 punti di agosto. Si tratta del più alto livello dall’agosto del 2007. Il dato ha segnalato che l’economia statunitense è abbastanza forte da assorbire un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed.
Tra i singoli settori la migliore performance l’hanno registrata i titoli high-tech. Cisco Systems (US17275R1023) ha guadagnato l’1,3%, Intel (US4581401001) l’1,5% e Microsoft (US5949181045) 1’1,9%.
I bancari hanno registrato una ripresa nonostante i persistenti timori legati alla situazione di Deutsche Bank (DE0005140008). J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) e Goldman Sachs (US38141G1040) hanno guadagnato lo 0,9%.
American Express (US0258161092) ha guadagnato l’1,4%. L’operatore di carte di credito ha annunciato un nuovo programma di buyback ed un aumento del suo dividendo del 10%.
Amazon (US0231351067) ha guadagnato il 2,1%. J.P. Morgan ha alzato il suo target price per il titolo del colosso del commercio elettronico a $1.000.
Tra i petroliferi ConocoPhillips (US20825C1045) ha perso l’1,5% e Halliburton (US4062161017) l’1,1%. La quotazione del WTI ha chiuso in ribasso del 2,7%. Sia l’Iran che l’Arabia Saudita hanno smorzato le aspettative su un accordo per congelare la produzione alla riunione informale dell’OPEC che si terrà domani ad Algeri.
Twitter (US90184L1026) ha guadagnato un ulteriore 1,5%. Il sito di micromessaggi ha continuato a beneficiare delle voci relative ad una sua possibile acquisizione.
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