L’oro chiude ancora debole, ma SocGen è ottimista per i prossimi mesi

Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi debole per la seconda seduta di fila. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,5% a 1.323,70 dollari l’oncia.

Dai dati macroeconomici pubblicati oggi e dall’audizione di Janet Yellen alla Commissione servizi finanziari della Camera non sono arrivati grandi impulsi. Sul prezzo dell’oro ha pesato di nuovo l’apprezzamento del dollaro. Il Dollar Index è salito fino a 95,74 punti, dai 95,47 punti di ieri. Se il dollaro si rafforza le materie prime denominate nel biglietto verde, come l’oro, diventano meno appetibili per chi possiede altre valute.

Non ha aiutato la notizia del forte rallentamento della domanda da parte della Cina. Le importazioni nette di oro sono calate ad agosto su anno del 15% a 50,5 tonnellate. Si tratta del più basso livello da gennaio. Commerzbank ha indicato tuttavia in una nota che tale calo è stato causato dall’aumento dei prezzi che ad agosto hanno raggiunto i massimi livelli da tre anni. Il quadro per l’intero 2016 resta decisamente positivo. Nei primi otto mesi dell’anno le importazioni nette di oro da parte della Cina sono cresciute del 15% a 555 tonnellate.

Société Générale è cautamente ottimista sulle prospettive della quotazione dell’oro nel breve termine. Secondo la banca d’affari francese il metallo giallo dovrebbe beneficiare del lento rialzo dei tassi da parte della Fed. Gli analisti prevedono per il quarto trimestre un prezzo medio di $1.350 e per il primo trimestre del 2017 di $1.375. In seguito il prezzo dell’oro dovrebbe indebolirsi leggermente, il prezzo medio per l’intero 2017 è atteso a $1.325.

Tra gli altri principali metalli, l’argento ha perso oggi lo 0,2% a $19,12 l’oncia e il platino lo 0,2% a $1.027 l’oncia. Il palladio ha guadagnato l’1,9% a $714,40 l’oncia e il rame lo 0,8% a $2,188 per libra.

CIBC prevede un forte aumento degli utili dei produttori di oro e argento a seguito del forte apprezzamento dei metalli preziosi e della riduzione dei costi. Secondo la banca d’affari canadese il 2016 sarà perciò un anno di svolta per il settore. CIBC si attende che il costo medio di produzione scenderà quest’anno a $899 l’oncia, dai $907 l’oncia del 2015. Visto che l’oro si è apprezzato dall’inizio dell’anno di più del 20% e l’argento di più del 30%, il margine medio di profitto dovrebbe salire a $364 l’oncia, dai $243 l’oncia del 2015. Gli analisti stimano che le compagnie che raggiungeranno i migliori margini nell’attuale contesto saranno: Alamos Gold (NYSE:AGI), Acacia (LSE:ACA), Centerra (TSX:CG), Barrick (NYSE:ABX), B2Gold (NYSE:BTG) e New Gold (NYSE:NGD).

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