Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che in base alla sua stima definitiva il PIL degli Stati Uniti è cresciuto nel secondo trimestre del 2016 dell’1,4%. La lettura precedente aveva indicato una crescita dell’1,1%. Gli economisti avevano previsto una revisione a +1,3%.
Le spese per consumi, il motore della crescita economica statunitense, sono aumentate nel secondo trimestre del 4,3%, dal +4,4% della precedente stima.
Le scorte di magazzino sono state riviste da -$12,4 miliardi a -$9,5 miliardi. Si è trattato del primo calo dal terzo trimestre del 2011.
Gli investimenti fissi non residenziali sono calati dell’1,1%, dal -2,5% stimato precedentemente.
Le spese nel segmento immobiliare residenziale sono state confermate a -7,7%.
Le esportazioni sono state riviste da +1,2% a +1,8% e le importazioni da +0,3% a +0,2%.
Il PCE Core, l’indicatore più seguito dalla Federal Reserve per monitorare l’inflazione, è stato confermato a +1,8%, contro il +2,1% del primo trimestre. La banca centrale statunitense tollera, non ufficialmente, una crescita dell’inflazione su base annua tra l’1% ed il 2%.