L’OPEC ha aumentato a settembre la sua produzione di petrolio rispetto ad agosto di 220.000 barili a 33,39 milioni di barili al giorno. È quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile del cartello, pubblicato oggi.
L’OPEC ha raggiunto a fine settembre ad Algeri un accordo preliminare per tagliare la sua produzione di circa 700.000 barili al giorno a 32,5-33 milioni di barili al giorno. I dettagli del piano, incluse le quote con cui contribuiranno i singoli Paesi, saranno decisi alla riunione ufficiale in programma il prossimo 30 novembre a Vienna.
I dati sulla produzione contenuti nel nuovo rapporto dell’OPEC divergono da quelli annunciati dai singoli Paesi. Ciò potrebbe rendere più difficili le trattative nella capitale austriaca. Secondo l’OPEC l’Iraq ha prodotto a settembre 4,46 milioni di barili al giorno, contro i 4,78 milioni di barili indicati da Bagdad. Il rapporto del cartello indica inoltre che la produzione dell’Arabia Saudita è calata a settembre di 87.500 barili a 10,49 milioni di barili al giorno. Riad ha invece comunicato che la sua attività produttiva è crescita lo scorso mese leggermente a 10,65 milioni di barili al giorno.
L’OPEC ha alzato le sue stime sulla crescita dell’offerta dei Paesi non-OPEC nel 2017 di 40.000 barili a 240.000 barili al giorno. La revisione è stata effettuata soprattutto per tenere conto dei nuovi progetti in Russia.
Lunedì scorso il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato al Congresso Mondiale dell’Energia di Istanbul che il suo Paese è pronto ad aderire ad un piano per congelare o tagliare la produzione, senza tuttavia fornire alcun dettaglio. Oggi si terrà nella capitale turca un minimi vertice tra i Paesi OPEC e quelli non-OPEC.
Dopo aver chiuso ieri in rosso i prezzi del petrolio salgono oggi. Il Brent guadagna al momento lo 0,6% a $52,70 al barile, mentre il WTI si apprezza dello 0,5% a $51,04 al barile.
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