Secondo Credit Suisse il recente consolidamento del prezzo dell’oro offrirebbe un attraente punto di ingresso. La banca d’affari svizzera si attende che il metallo giallo tornerà nel 2017 sopra 1.400 dollari l’oncia.
Credit Suisse attribuisce le recenti vendite sull’oro alla liquidazione dei contratti sul mercato dei futures e sottolinea che le posizione negli ETF sono cresciute ulteriormente, anche se ad un ritmo più lento che precedentemente nel corso del 2016.
L’ottimismo di Credit Suisse sulle prospettive dell’oro si basa sulle aspettative per i tassi di interesse, sulle persistenti incertezze, sulla preservazione dei patrimoni, sugli acquisti delle banche centrali e sull’offerta da parte delle miniere.
Credit Suisse si attende che l’oro salirà a 1.325 dollari nel quarto trimestre e a 1.450 dollari nel primo trimestre del 2017. Secondo gli analisti i prezzi testeranno nel corso del prossimo anno quota 1.500 dollari. Per l’intero 2017 Credit Suisse prevede un prezzo medio di 1.438 dollari.
“Sebbene l’oro sia risceso recentemente a circa 1.250 dollari vediamo un buon supporto a 1.210 dollari con il mercato che sconta una probabilità del 100% di un rialzo dei tassi a dicembre, ma facciamo notare che i nostri esperti del reddito fisso non si aspettano alcun rialzo fino al maggio del 2017”, si legge in una nota. “Crediamo che l’oro registrerà un rally dopo la riunione del comitato esecutivo della Fed del prossimo 14 dicembre, oppure se gli sviluppi a livello globale ridurranno la probabilità di un altro rialzo dei tassi”.
Credit Suisse osserva di prevedere che il deficit sul mercato dell’oro salirà da 144 tonnellate nel 2016 a 211 tonnellate nel 2017. “Il maggiore deficit nel 2017 sarà causato dal declino delle forniture da parte delle miniere, dalla sostenuta domanda da parte degli ETF e delle banche centrali e da una leggera ripresa della richiesta da parte delle gioiellerie”. Credit Suisse aggiunge che l’offerta di oro riciclato è costosa ed è attesa in modesta crescita nel 2017.
Credit Suisse ritiene che l’offerta mineraria sarà contenuta anche con l’oro a 1.300 dollari l’oncia. La banca d’affari indica a proposito che la durata delle riserve è scesa da 14 anni nel 2011 a 10 anni nel 2015, che dovrebbe essere stato l’anno in cui la produzione ha raggiunto il suo apice. A detta degli esperti sarebbero necessario un prezzo che resti costantemente a livelli più elevati affinché più risorse vengano convertite in riserve e vengano attivati nuovi progetti.
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