Il prezzo dell’oro si trova da settimane sotto pressione. Il future sul metallo giallo ha chiuso venerdì scorso al Comex a 1.255,50 l’oncia, poco sopra i minimi da inizio giugno. A pesare è la crescente aspettativa che la Fed alzerà presto i suoi tassi d’interesse. Gli investitori si attendono che una stretta monetaria negli Stati Uniti sosterrà il dollaro e avrà un impatto negativo sulla quotazione dell’oro.
Tuttavia sono già dieci mesi che la Fed segnala un’ulteriore normalizzazione della sua politica monetaria, ma finora è stata restia ad effettuare un altro piccolo ritocco dei tassi. Ora che ci avviciniamo alla fine dell’anno, i mercati scommettono che il tanto atteso rialzo finalmente si materializzerà.
Gli ultimi segnali inviati da Janet Yellen sono stati d’altra parte da “colomba”. Venerdì scorso il numero uno della Fed ha dichiarato, alla conferenza economica di Boston, che potrebbe essere accettabile un surriscaldamento dell’economia per rimediare ai danni strutturali causati dalla crisi del 2008. Yellen non ha fatto riferimento ai tassi d’interesse, ma certamente le sue parole non hanno segnalato la volontà di cambiare drasticamente la politica monetaria.
Quindi che farà la Fed, agirà prima della fine dell’anno? Un rialzo dei tassi sembra teoreticamente plausibile, nondimeno ci sono alcuni fattori che parlano contro di un aumento del costo del denaro.
– La crescita dell’occupazione ha rallentato negli Stati Uniti durante gli ultimi due mesi. Molti dei nuovi impieghi sono inoltre part-time.
– Il PIL degli Stati Uniti è cresciuto nel secondo trimestre di solo l’1,4%. Le previsioni per il terzo trimestre sono state riviste sensibilmente al ribasso.
– Il tasso annuo di inflazione resta a circa l’1%, lontano dal target del 2% della Fed.
– Il debito globale ha raggiunto il livello record di 152 bilioni di dollari. Un rialzo dei tassi aumenterebbe gli oneri finanziari per aziende e governi, la ripresa dell’economia sarebbe fortemente a rischio.
– Gli indici azionari statunitensi si trovano nei pressi dei massimi storici, visto che le valutazioni sono elevate ci potrebbe essere una drastica correzione.
È quindi davvero il buon momento per alzare i tassi? E se la Fed sorprendesse tutti e confermasse ancora lo status quo? Cosa succederebbe con il prezzo dell’oro? E il dollaro, come reagirebbe dopo il recente rally?
Un rialzo dei tassi a dicembre è probabile, ma non è affatto scontato, anche perché la stessa Fed ha deciso più volte all’ultimo momento di non agire.
Ma anche se la Fed dovesse alzare i tassi, la misura è già pienamente prezzata nell’oro. Dopo la riunione di dicembre il metallo giallo potrebbe quindi apprezzarsi significativamente, esattamente come è successo lo scorso anno. L’istituto centrale statunitense ha alzato nel dicembre del 2015 i Fed Funds per la prima volta dal 2006. Successivamente il prezzo dell’oro è passato in pochi mesi da 1.060 a 1.300 dollari l’oncia. Chi investe nel metallo prezioso non deve dunque avere paura della Fed.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!