Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi in rialzo. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato al Comex lo 0,8% a 1.273,70 dollari l’oncia. Si tratta del più alto livello da tre settimane.
Il calo dei titoli azionari a Wall Street e la crescente incertezza prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, hanno incrementato oggi l’interesse degli investitori per l’oro, il bene rifugio per eccellenza. Il dollaro ha inoltre ritracciato. Dopo essere salito ieri ai massimi da più di otto mesi a circa 98,85 punti, il Dollar Index è risceso oggi fino a 98,64 punti. Se il dollaro si indebolisce le materie prime denominate nella valuta statunitense, come il metallo giallo, diventano più appetibili per chi possiede altre divise.
La quotazione dell’oro ha beneficiato anche dell’aspettativa di un incremento della domanda fisica in Asia. Société Générale ha indicato in una nota che la richiesta in India sale significativamente in occasione delle feste di Dhanteras e Diwali, che si celebrano alla fine del mese. In questo periodo vengono tradizionalmente regalati oggetti in oro.
Goldman Sachs ha da parte sua osservato che la recente debolezza dello yuan potrebbe spingere la domanda di oro in Cina. La valuta cinese è scesa oggi rispetto al dollaro ai minimi dal 2010, ovvero da quando sono partiti gli scambi offshore. La casa d’investimento continua ad avere un giudizio sostanzialmente neutrale sull’oro ma considera ancora prezzi significativamente sotto 1.250 dollari come un’occasione d’acquisto.
Anche Citigroup si attende un aumento della domanda fisica in Cina e India. La banca d’affari ha spiegato in una nota che, nonostante i due Paesi asiatici siano i due maggiori mercati dell’oro, il consumo pro capite resta relativamente sottile. Gli analisti prevedono quindi che la crescita economica e l’aumento dei salari combinati con le elevate popolazioni avranno anche in futuro un impatto positivo sulla domanda cinese e indiana di oro.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha guadagnato oggi l’1% a $17,78 l’oncia, il palladio lo 0,7% a $634,85 l’oncia, il platino il 2,8% a $964,90 l’oncia e il rame il 2,2% a $2,139 per libra.
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