Nonostante l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi sia diventato più incerto, gli speculatori continuano a puntare sul dollaro. Le scommesse rialziste sul biglietto verde sono aumentate per la sesta settimana di fila ed hanno raggiunto i massimi livelli da più nove mesi. È quanto emerge dall’ultimo rapporto della CFTC (Commodity Futures Trading Commission).
Nella settimana conclusasi il 1 novembre, gli investitori non commerciali, come gli hedge funds, hanno incrementato le posizioni nette lunghe sul dollaro di circa $2 miliardi a $20,8 miliardi. Si tratta del più alto livello dalla fine di gennaio.
Durante gli scorsi mesi la valuta statunitense ha beneficiato dell’aspettativa che la Fed alzerà i tassi prima della fine dell’anno. Tuttavia la politica monetaria è stata messa ultimamente in ombra dalle elezioni presidenziali. La decisione dell’FBI di riaprire l’inchiesta sull’utilizzo di indirizzo e-mail e server privati da parte di Hillary Clinton quando era segretario di Stato, ha rimesso in corsa Donald Trump. Molti sondaggi vedono ora un testa a testa tra i due candidati.
L’aumento delle possibilità di vittoria del candidato repubblicano ha frenato il dollaro. Il Dollar Index ha perso la scorsa settimana l’1,2%. Già nella settimana precedente l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute era sceso dello 0,4%. I mercati temono che se Trump vincerà la corsa alla Casa Bianca ci sarà una fuga di capitali dagli Stati Uniti.
Il tycoon newyorkese vuole in effetti promuovere una politica isolazionista che peserebbe probabilmente sugli investimenti diretti esteri. D’altra parte una vittoria di Trump non avrebbe sul dollaro solo un impatto negativo, anzi. I timori legati alle sue politiche protezioniste dovrebbero far salire nell’immediato il biglietto verde rispetto alle valute dei Paesi emergenti.
È probabile che il franco svizzero e lo yen beneficino nel breve termine del loro carattere difensivo se il voto sarà favorevole all’imprenditore immobiliare. Nel medio-lungo periodo la quotazione del dollaro potrebbe però rafforzarsi anche rispetto a queste valute. Trump vuole infatti lanciare importanti stimoli fiscali, che potrebbero spingere la crescita economica e condurre ad una politica monetaria più restrittiva.
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