Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi in deciso ribasso. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex l’1,9% a 1.279,40 dollari l’oncia. Per il metallo giallo si è trattato della peggiore seduta dallo scorso 4 ottobre.
L’FBI ha deciso di non procedere all’incriminazione di Hillary Clinton per il cosiddetto “Emailgate”. A soli due giorni dal voto presidenziale James Comey, il direttore dell’agenzia, ha fatto sapere ieri che dall’analisi dei nuovi messaggi non sono emersi elementi per cambiare la decisione presa a luglio, quando si sostenne che la gestione della posta dell’ex Segretario di Stato era stata “estremamente superficiale” ma non tale da costituire un crimine.
A seguito della notizia gli investitori sono usciti dagli asset considerati meno rischiosi, come l’oro, è sono tornati ad acquistare a piene mani azioni. I mercati preferiscono Hillary Clinton a Donald Trump perché una sua eventuale presidenza presenta meno incertezze e promette maggiore stabilità. Il prezzo dell’oro aveva beneficiato durante le scorse settimane sensibilmente dell’avanzata del candidato repubblicano nei sondaggi.
L’aumento delle possibilità di vittoria dell’ex first lady ha spinto il dollaro, un altro fattore che ha pesato sul metallo prezioso. Il Dollar Index è balzato fino a 97,87 punti, da 97,36 punti di venerdì. Se il biglietto verde si rafforza le materie prime denominate nella valuta statunitense, come l’oro, diventano meno appetibili per chi possiede altre divise.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha perso oggi l’1,2% a $18,15 l’oncia e il platino lo 0,3% a $1.001,40 l’oncia. Il palladio ha guadagnato il 5,1% a $656,40 l’oncia e il rame il 2% a $2,31 per libra.
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