Dopo sei sedute negative di fila la quotazione del petrolio è oggi rimbalzata. Il future sul WTI con scadenza dicembre ha chiuso al NYMEX in rialzo dell’1,9% a 44,89 dollari al barile. Il future sul Brent con scadenza gennaio ha guadagnato all’ICE l’1,3% a 46,15 dollari al barile.
Anche i prezzi del dell’oro nero hanno beneficiato della decisione dell’FBI di chiudere le indagini sulle email di Hillary Clinton quando era Segretario di Stato. La notizia ha spinto gli investitori ad aumentare la loro tendenza al rischio. I mercati preferiscono Hillary Clinton a Donald Trump perché rappresenta continuità e stabilità rispetto al suo predecessore, Barack Obama. Un’eventuale presidenza del candidato repubblicano, temuto per la sua imprevedibilità, causerebbe invece molte incertezze, anche per l’economia.
A sostenere le quotazioni del greggio è stato anche il forte terremoto che ha colpito la regione dove si trova l’importante terminale di Cushing, nell’Oklahoma Anche se non ci sono stati danni agli impianti di stoccaggio, alcuni oleodotti sono stati chiusi per fare dei controlli.
Dopo le elezioni presidenziali, l’attenzione degli investitori nel petrolio tornerà a concentrarsi sull’OPEC. Il suo segretario generale, Mohammed Barkindo, ha ribadito oggi l’impegno dei membri del cartello ad implementare l’accordo di Algeri. “Non abbiamo alcun preciso obiettivo per i prezzi, se Dio vuole l’implementazione dell’accordo di Algeri e la collaborazione con i Paesi non-OPEC porteranno avanti il processo di riequilibrio nel 2017”, ha affermato.
L’OPEC ha raggiunto a fine settembre nella capitale algerina un’intesa preliminare per tagliare la sua produzione di circa 700.000 barili al giorno a 32,5-33 milioni di barili al giorno. Tuttavia all’interno del cartello sussistono divergenze su come realizzare questo piano. Anche il contribuito degli altri grandi produttori resta incerto.
Barkindo ha definito oggi “cruciale” la collaborazione con i Paesi non-OPEC per ridurre l’eccesso di offerta sul mercato petrolifero. Alla domanda se la Russia parteciperà al taglio oppure al congelamento della produzione, Barkindo ha risposto che Mosca “è con noi, ma non svelerò i dettagli”.
Il rimbalzo dei prezzi del petrolio ha spinto i titoli petroliferi. L’indice settoriale NYSE Arca Oil ha guadagnato oggi il 2,2%. Tra i grandi gruppi energetici statunitensi Exxon Mobil (US30231G1022) ha guadagnato il 2,3%, Chevron (US1667641005) il 2% e ConocoPhillips (US20825C1045) il 2,7%.
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