Il 2016 segna un “punto di svolta” per il petrolio verso un mercato più bilanciato. Lo afferma l’OPEC nel suo rapporto annuale pubblicato oggi.
“Il mercato petrolifero ha segnalato che si sta dirigendo verso una condizione di maggiore equilibrio”. L’OPEC avverte tuttavia che la volatilità continua e che le sfide rimangono su “diversi fronti”.
I prezzi del petrolio sono scesi sensibilmente negli ultimi due anni a causa dell’eccesso di offerta attorno al globo. Il future sul WTI quota attualmente a circa 45 dollari al barile, contro i 105 dollari al barile nell’estate del 2014.
L’OPEC indica che il mercato petrolifero si trova ora “in un processo di riequilibrio” dopo che il ritmo dell’aumento delle scorte ha chiaramente rallentato nel 2016, nonostante l’attuale “livello eccezionalmente elevato” delle forniture.
L’OPEC aggiunge che la produzione dei Paesi non-OPEC è scesa mentre la crescita della domanda di greggio a livello globale è rimasta “relativamente robusta” a circa 1,2 milioni di barili al giorno.
Le forniture da parte dei Paesi non-OPEC dovrebbero scendere tra il 2016 e il 2017 a causa dei bassi prezzi, prima di risalire lentamente nel medio termine. L’OPEC vede l’offerta al di fuori del cartello a 58,6 milioni di barili al giorno nel 2021, in aumento di 1,7 milioni dai 56,9 milioni di barili al giorno nel 2015.
Nel lungo termine l’OPEC vede l’offerta non-OPEC tornare a crescere costantemente per raggiungere un picco di 61,4 milioni di barili al giorno nel 2017, prima di calare a 58,9 milioni di barili nel 2040.
Per quanto riguarda la domanda, l’OPEC prevede per il medio termine, tra il 2015 e il 2021, un aumento di 6,2 milioni di barili al giorno a 99,2 milioni di barili al giorno nel 2021, dai 93 milioni di barili nel 2015. Si tratta di una revisione al rialzo di 1 milione di barili al giorno rispetto alla stima contenuta nel World Oil Outlook pubblicato nel dicembre dello scorso anno.
Tuttavia l’OPEC ha tagliato le sue stime sulla domanda nel lungo termine di 400.000 barili a 109,4 milioni di barili al giorno entro il 2040, a causa “dell’ulteriore restrizione delle politiche energetiche e degli addizionali sviluppi tecnologici che promuovono la penetrazione dei veicoli con carburanti alternativi”.
Per quanto riguarda i prezzi l’OPEC vede il suo paniere, composto da quattordici tipi di greggi diversi, ad una media di circa 40 dollari al barile nel 2016.
L’OPEC prevede che la ripresa continuerà ad un ritmo di 5 dollari al barile nei prossimi cinque anni e il paniere è atteso salire leggermente oltre 60 dollari entro il 2021 in termini reali, ovvero rettificato per l’inflazione e la deflazione. Il cartello vede i prezzi reali entro il 2040 a 92 dollari al barile.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!