I prezzi del petrolio scendono nelle contrattazioni elettroniche dopo che i dati dell’API (American Petroleum Institute) hanno evidenziato un nuovo aumento delle scorte statunitensi di greggio. Il Brent, che aveva finito la seduta a $46,04, è sceso fino a $45,90 al barile. Dopo aver chiuso a $44,98, il WTI quota al momento a $44,82 al barile.
L’API stima che le scorte statunitensi di petrolio siano aumentate la scorsa settimana di 4,4 milioni di barili. Gli analisti interpellati da S&P Global Platts avevano previsto un aumento di 1,6 milioni di barili. Nella settimana precedente le scorte erano aumentate, secondo le stime dell’API, di 9,3 milioni di barili.
Le scorte di benzina sono calate la scorsa settimana di 3,6 milioni barili. Gli esperti avevano atteso un calo di 1,5 milioni di barili. Le scorte di distillati sono scese di 4,3 milioni di barili (stime: -2 milioni di barili). Le scorte di distillati erano calate già nelle quattro settimane precedenti.
Le scorte di greggio al terminale di Cushing sono aumentate 156.000 barili, contro il +1 milione di barili della settimana precedente.
Se i dati ufficiali dell’EIA (Energy Information Administration), che saranno pubblicati mercoledì alle 16:30 (ora italiana), dovessero confermare il nuovo aumento delle scorte di greggio, allora la pressione sui prezzi del petrolio potrebbero crescere significativamente. La scorsa settimana le scorte statunitensi di greggio avevano registrato un aumento record di 14,4 milioni di barili. La notizia aveva fatto precipitare le quotazioni del Brent e del WTI di circa il 3%.
Intanto l’EIA ha alzato nel suo nuovo rapporto mensile le sue stime sulla produzione statunitense di greggio nel 2016 e nel 2017.
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