Quasi tutte le principali borse europee hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,3%, il DAX a Francoforte lo 0,2% e l’IBEX 35 a Madrid l’1,6%. Lo SMI a Zurigo ha guadagnato lo 0,4%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dello 0,3%.
Le borse del Vecchio Continente hanno iniziato bene, ma si sono significativamente indebolite nel pomeriggio. A pesare è stato il sell-off sul mercato obbligazionario causato dall’aspettativa che le politiche economiche di Donald Trump faranno aumentare l’inflazione a livello globale. Il rendimento del Bund tedesco è balzato ai massimi da marzo.
Le vendite hanno colpito perciò soprattutto i settori che hanno beneficiato finora in particolar modo dei bassi tassi di interesse. Nel settore immobiliare Unibail-Rodamco (FR0000124711) ha perso il 2,9% e Vonovia (DE000A1ML7J1) il 6,1%. Nel settore delle utilities RWE (DE0007037129) ha perso il 5,9% e EdF (FR0010242511) il 3%.
Engie (FR0010208488) ha perso il 7,7%. Il gruppo energetico francese ha tagliato le sue stime di utile per l’intero esercizio.
Vivendi (FR0000127771) ha guadagnato il 9%. Il gruppo francese dei media ha annunciato per il terzo trimestre un utile netto di €339 milioni. Gli analisti avevano previsto solamente €191 milioni.
Siemens (DE0007236101) ha guadagnato il 4,6%. Il conglomerato tedesco ha annunciato una solida trimestrale e lo spin-off della sua divisione degli apparecchi medicali.
I bancari sono stati anche oggi positivi. Royal Bank of Scotland (GB00B7T77214) ha guadagnato il 5,4%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 5,6%, Credit Suisse (CH0012138530) il 4,9% e UBS (CH0024899483) l’8,7%. Gli investitori si attendono un settore bancario meno regolamentato sotto Donald Trump.
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