L’OPEC ha pompato più petrolio lo scorso mese nonostante si stia preparando a completare il piano volto a stabilizzare al mercato nel suo vertice del prossimo 30 novembre. Il cartello ha comunicato oggi che la sua produzione è aumentata ad ottobre di 240.000 barili a 33,64 milioni di barili al giorno. Si tratta di un nuovo livello record. L’aumento dello scorso mese è stata causato soprattutto dalla crescita dell’attività produttiva in Iraq, Libia e Nigeria.
L’OPEC ha raggiunto a fine settembre ad Algeri un accordo preliminare per limitare la sua produzione a 32,5-33 milioni di barili al giorno. L’organizzazione spera di finalizzare i dettagli del piano nella riunione ufficiale in programma alla fine del mese a Vienna.
Tuttavia i dati contenuti nell’ultimo rapporto nell’OPEC potrebbero complicare le discussioni sui contributi dei singoli membri. Secondo il cartello la produzione di greggio dell’Iran è aumentata lo scorso mese di soli 27.500 barili a 3,69 milioni di barili al giorno. Teheran afferma invece di aver prodotto lo scorso mese 3,92 milioni di barili al giorno, con un aumento di 210.000 barili rispetto al mese precedente. Anche l’Iraq non accetta i dati dell’OPEC, che si basano su stime indipendenti.
Nel suo ultimo rapporto l’OPEC ha tagliato le stime sulla produzione non-OPEC per il 2016 di 100.000 barili al giorno a 56,20 milioni di barili al giorno e per il 2017 di 10.000 barili al giorno a 56,43 milioni di barili al giorno.
Le stime sulla domanda globale di petrolio per quest’anno sono state tagliate di 10.000 barili a 94,40 milioni di barili al giorno. L’OPEC ha confermato di attendersi per il 2017 una crescita della domanda di 1,15 milioni di barili a 95,55 milioni di barili al giorno
I prezzi del petrolio sono attualmente in calo. Il future sul Brent con scadenza gennaio scende dell’1,1% a 45,32 dollari al barile. Il future sul WTI con scadenza dicembre perde l’1,3% a 44,06 dollari al barile.
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