
Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,6% a 1.216,90 dollari l'oncia.
Il prezzo dell'oro ha chiuso oggi in flessione. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,6% a 1.216,90 dollari l'oncia. Si tratta del più basso livello dallo scorso 2 giugno.

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A pesare sul prezzo dell’oro sono stati l’apprezzamento del dollaro e l’aumento dei rendimenti dei Treasury. Nella sua audizione alla Commissione economica congiunta del Congresso, Janet Yellen ha dichiarato oggi che la Fed potrebbe alzare i “tassi d'interesse relativamente presto”. La notizia ha rafforzato l’aspettativa di un rialzo dei Fed Funds di 25 punti base a dicembre.
Il dollaro ha ripreso di conseguenza a salire. Il Dollar Index ha aggiornato i massimi da circa 14 anni a 100,93. Se il dollaro si rafforza, le materie prime denominate nel biglietto verde, come l’oro, diventano meno appetibili per gli investitori che possiedono altre divise.
Il rendimento del Treasury a dieci anni, che ieri aveva chiuso al 2,22%, è risalito al 2,28%. Visto che l’oro non paga alcun interesse, un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato riduce la sua appetibilità presso gli investitori.
Alcuni analisti si attendono che la pressione sull’oro resterà elevata visto che il probabile lancio di importanti stimoli fiscali da parte del neo presidente Donald Trump dovrebbe ancora far aumentare le aspettative di una crescita dei tassi di interesse.
Tra gli altri principali metalli, l'argento ha perso oggi lo 0,9% a $16,77 l’oncia e il platino lo 0,2% a $945,10 l’oncia. Il palladio ha guadagnato l’1,5% a $729,65 l’oncia e il rame l’1% a $2,491 per libra.