Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi per la seconda seduta di fila in ribasso. Il future sul Brent con scadenza gennaio è sceso all’ICE dello 0,3% a 46,49 dollari al barile. Il future sul WTI con scadenza dicembre ha perso al NYMEX lo 0,3% a 45,42 dollari al barile.
I prezzi del petrolio sono stati oggi a lungo in rialzo. Il future sul WTI ha toccato nel corso della seduta un massimo a 46,58 dollari al barile sull’aumento della speranza di una riduzione dell’offerta.
Khalid Al-Falih, il ministro saudita dell’Energia, ha dichiarato di essere ottimista che l’OPEC raggiungerà un accordo per tagliare la produzione e che un tetto di 32,5 milioni di barili al giorno accelererebbe il riequilibrio del mercato. Il suo omologo algerino, Noureddine Boutarfa, ha da parte sua affermato che il cartello è vicino ad un’intesa per frenare la produzione per almeno sei mesi.
Le dichiarazioni dei due ministri sono state messe in ombra nel finale di seduta dal nuovo apprezzamento del dollaro. Il Dollar Index ha aggiornato i massimi da circa 14 anni a 100,96 punti. Se il dollaro si apprezza, le materie prime denominate nel biglietto verde, come il greggio, diventano meno appetibili per gli investitori che possiedono altre divise.
A spingere il dollaro sono state le indicazioni arrivate dall’audizione di Janet Yellen alla Commissione economica congiunta del Congresso. Il numero uno della Fed ha dichiarato che un rialzo dei tassi d’interesse potrebbe arrivare “relativamente presto”.
A frenare i prezzi del petrolio sono stati anche i crescenti timori legati all’elezione di Donald Trump. BMI Research, un’unità dell’agenzia di rating Fitch, ha indicato che le politiche promesse dal neo presidente, che includono un allentamento delle norme sull’ambiente, spingeranno la ripresa della produzione da scisti negli USA.
Gli esperti hanno inoltre osservato che il suo protezionismo avrà un impatto negativo sui flussi commerciali a livello globale e sui mercati emergenti che dipendono dalle esportazioni. “Ciò dovrebbe esercitare pressione ribassiste sulla domanda di petrolio in un lasso di tempo pluriennale”, hanno avvertito.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!