La quotazione del dollaro ha accelerato al rialzo. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, è salito fino a 101,32 punti. Si tratta del più alto livello dall’aprile del 2003.
Janet Yellen ha segnalato ieri che la Fed agirà nella sua riunione di dicembre. Nella sua audizione alla Commissione economica congiunta del Congresso, il numero uno dell’istituto centrale degli Stati Uniti ha affermato che un rialzo dei tassi d’interesse potrebbe arrivare “relativamente presto”.
Yellen ha indicato di attendersi che la crescita economica proseguirà ad un ritmo moderato sufficiente da generare un ulteriore rafforzamento delle condizioni del mercato del lavoro e un ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel giro di un paio di anni.
Anche i dati macroeconomici pubblicati ieri negli USA hanno rafforzato l’aspettativa di un imminente rialzo dei tassi. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono precipitate la scorsa settimana ai minimi da 43 anni. Le costruzioni di nuove case sono balzate ad ottobre ai massimi da 9 anni. L’inflazione, infine, è aumentata lo scorso mese dell’1,6%. Si è trattato del più forte aumento da due anni. I dati hanno spinto verso l’alto i rendimenti dei Treasury. Il tasso del titolo decennale è tornato al 2,30%.
L’euro è sceso per la prima volta dal dicembre del 2015 sotto quota 1,06 dollari. La moneta unica ha toccato sul biglietto verde un minimo a 1,0582.
Il dollaro è salito inoltre sul forex fino a 110,78 yen, ovvero ai massimi dallo scorso 1 giugno. In calo anche la sterlina. La valuta britannica è scesa fino a 1,2385 dollari. Rispetto al franco svizzero il dollaro è tornato sopra la parità, toccando un massimo a 1,0105.
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