Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi per la terza seduta di fila in flessione. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,7% a 1.208,70 dollari l’oncia. Si tratta del più basso livello da nove mesi. Durante l’intera settimana la quotazione dell’oro è scesa dell’1,3%.
A pesare sul prezzo dell’oro sono stati anche oggi l’apprezzamento del dollaro e l’aumento dei rendimenti dei Treasury. Gli investitori continuano ad attendersi che la Fed agirà a dicembre dopo che ieri Janet Yellen ha indicato che un rialzo dei tassi d’interesse potrebbe arrivare “relativamente presto”. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha inoltre promesso di lanciare importanti stimoli fiscali.
Il Dollar Index è balzato oggi fino a 101,48 punti. Si tratta del più alto livello da circa quattordici anni. La forza del dollaro è un fattore negativo per le materie prime denominate nel biglietto verde, perché le rende più care per chi possiede altre divise.
Il rendimento del Treasury a dieci anni è salito al 2,35%, ovvero ai più alti livelli dal dicembre del 2015. Visto che l’oro non paga alcun interesse, un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato riduce la sua appetibilità presso gli investitori.
HSBC ha indicato in una nota che anche se il trend di breve termine dovrebbe rimanere negativo, sussistono alcuni fattori che potrebbero sostenere il prezzo dell’oro, tra cui la domanda da parte dei mercati emergenti. La banca d’affari ha osservato che il premio allo Shanghai Gold Exchange è salito questa settimana di circa $10 l’oncia con buoni volumi. “Anche il ritiro delle banconote di grosso taglio in India sta spingendo la domanda di oro”, ha aggiunto. “I prezzi dell’oro sono scesi significativamente negli ultimi dieci giorni, ciò dovrebbe incoraggiare la domanda nei mercati emergenti. Ci aspettiamo che questo fattore attenuerà – ma non necessariamente invertirà – il recente declino dei prezzi”.
Secondo HSBC l’oro potrebbe piuttosto beneficiare di acquisti dovuti ad un nuovo aumento dell’avversione al rischio. Gli esperti hanno osservato che l’incertezza sui mercati crescerà probabilmente durante le prossime settimane a causa di importanti eventi come le trattative sulla Brexit, il referendum in Italia e il cambio di amministrazione negli Stati Uniti.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha perso oggi lo 0,9% a $16,62 l’oncia (-4,4% in settimana), il palladio lo 0,3% a $727,80 l’oncia (+6,3% in settimana), il platino il 2,4% a $922 l’oncia (-2,2% in settimana) e il rame lo 0,9% a $2,468 per libra (-1,6% in settimana).
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!