La domanda di argento scenderà nel 2016 del 9% a 1,064 miliardi di once, ovvero ai minimi da quattro anni. Lo afferma GFMS in uno studio sul metallo prezioso.
La società di ricerca prevede che le vendite di gioielli e argenteria, il più importante segmento della domanda fisica, scenderanno quest’anno dell’11% a 257,6 milioni di once. “Il calo delle spese discrezionali, la parsimonia nell’uso del metallo, il rallentamento della crescita dell’economia e un più elevato prezzo dell’argento, tutti questi elementi hanno contribuito al calo della domanda”, si legge nel rapporto.
La domanda di monete e lingotti è vista scendere del 24% a 222 milioni di once. GFMS afferma che questo calo “non rappresenta una sorpresa visto il forte aumento registrato lo scorso anno, quando gli investitori sono entrati massivamente nel mercato per approfittare del declino del prezzo dell’argento durante il secondo semestre”.
Sulla domanda di lingotti di argento hanno pesato soprattutto l’indebolimento dell’economia cinese e la fiacca fiducia dei consumatori negli Stati Uniti. Tuttavia, i timori legati alla Brexit dovrebbero far aumentare quest’anno gli acquisti in Europa del 14% a 14,5 milioni di once.
GFMS prevede che la domanda da parte dell’intero settore industriale calerà quest’anno dell’1% a 585,1 milioni di once. Tra i singoli segmenti, gli acquisti del fotovoltaico sono attesi salire dell’11% al livello record di 83,3 milioni di once. Gli acquisti di argento da parte dei produttori di ossido di etilene sono visti stabili a 10,2 milioni di once.
Nonostante il calo della domanda, GFMS prevede che il mercato mondiale dell’argento registrerà un deficit per il quarto anno di fila. Il saldo negativo dovrebbe d’altra parte ridursi nel 2016, rispetto al 2015, di circa il 60% a 52,2 milioni di once.
GFMS spiega che anche se tali deficit non influenzano necessariamente i prezzi nel breve termine, più anni di deficit possano iniziare ad esercitare una pressione rialzista sui prezzi nei periodi successivi.
Dal rapporto emerge che gli acquisti di ETP (Exchange Traded Product) sull’argento e l’aumento delle scorte delle borse derivati hanno incrementato quest’anno l’impatto del deficit fisico, conducendo ad un saldo negativo di 185,5 milioni di once, il più elevato dal 2008.
GFMS si aspetta per il 2016 un prezzo medio dell’argento di 17,15 dollari l’oncia, in aumento del 9,4% rispetto al 2015.
Gli esperti prevedono che l’offerta totale di argento scenderà quest’anno del 3% a 1.012,4 milioni di once. La sola produzione mineraria dovrebbe attestarsi a 887,4 milioni di once, in calo dell’1% rispetto al 2015. L’offerta da parte delle miniere aveva registrato nei dodici anni precedenti una crescita raggiungendo sempre livelli record.
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