Goldman Sachs scommette ora sull’OPEC. La banca d’affari ha alzato le sue previsioni sul prezzo medio del WTI per il primo ed il secondo trimestre del 2017 a 55 dollari al barile. In precedenza Goldman aveva previsto per il primo trimestre un prezzo medio di 45 dollari al barile e per il secondo di 50 dollari al barile.
Goldman osserva in una nota di essere “tatticamente un toro” sulla possibilità che l’OPEC sarà in grado di raggiungere un accordo per frenare la produzione e stabilizzare il mercato.
Finora Goldman aveva espresso scetticismo sulle capacità del cartello di riuscire a frenare la sua offerta. Le nuove previsioni si basano sull’ipotesi che i membri dell’OPEC si accordino su un taglio della produzione a 33 milioni di barili al giorno e che la Russia accetti di congelare la sua attività produttiva.
“Essendo diventati più fiduciosi che il mercato petrolifero globale potrà finalmente passare ad un decifit nel corso del prossimo anno, crediamo ora che ci sia una forte ragione per i produttori a basso costo di portare a termine un taglio della produzione per normalizzare le scorte”, si legge in una nota.
Goldman osserva che i fondamentali del petrolio si sono fortemente indeboliti da quando l’OPEC ha annunciato il suo accordo preliminare e che l’attuale eccesso di offerta salirà di circa 700.000 barili al giorno nei primi sei mesi del 2017 se il cartello non agirà. Gli analisti si attendono che i tagli arriveranno soprattutto da Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Qatar, mentre gli altri membri dell’OPEC manterranno la loro produzione stabile agli attuali livelli per tutto il primo semestre del prossimo anno.
Goldman continua tuttavia a prevedere che il WTI e il Brent quoteranno in media nell’intero 2017 rispettivamente a 52,50 dollari al barile e a 54 dollari al barile. Gli esperti spiegano che l’OPEC potrebbe tornare ad aumentare la sua produzione di greggio negli ultimi mesi dell’anno e che i produttori statunitensi di scisto dovrebbero beneficiare di un rally dei prezzi all’inizio del 2017. Goldman avverte inoltre che i rischi politici potrebbero far deragliare un accordo sulla produzione.
Il future sul WTI sale attualmente del 2,6% a 46,87 dollari al barile. Il future sul Brent quota a 48,20 dollari al barile, in rialzo del 2,9% rispetto a venerdì.
L’aumento dei prezzi del petrolio spinge il settore petrolifero e sostiene l’intera Wall Street. Tra i maggiori gruppi petroliferi statunitensi Exxon Mobil (US30231G1022) guadagna l’1,5%, Chevron (US1667641005) l’1,5%, ConocoPhillips (US20825C1045) il 3,5% e Halliburton (US4062161017) il 2,1%.
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