L’OPEC ha raggiunto un accordo finale per limitare la sua produzione per la prima volta da otto anni. La notizia ha fatto scattare un eccezionale rally del prezzo del petrolio. Il future sul Brent con scadenza gennaio ha chiuso oggi all’ICE in rialzo dell’8,8% a 50,47 dollari al barile. Il future sul WTI con scadenza gennaio guadagnato al NYMEX in rialzo del 9,3% a 49,44 dollari al barile. Per il greggio quotato a New York si è trattato della migliore seduta da nove mesi. Dopo l’odierno boom il Brent ed il WTI hanno guadagnato a novembre rispettivamente il 4,5% e il 5,5%.
I 14 membri dell’OPEC si sono accordati oggi al vertice di Vienna per ridurre la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni di barili al giorno. Si tratta della prima riduzione da quella implementata a partire dal gennaio del 2009.
Vediamo ora tutti gli altri principali punti dell’accordo:
– Il tetto alla produzione dell’OPEC entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio per una durata di sei mesi e potrà essere prolungato per un altro semestre.
– L’Arabia Saudita, il leader dell’OPEC, ridurrà la sua produzione di 486.000 barili a 10,058 milioni di barili al giorno.
– L’Iraq, il secondo maggiore produttore dell’OPEC, ha accettato di ridurre la sua produzione di 210.000 barili a 4,351 milioni di barili al giorno. In precedenza il governo irakeno aveva chiesto di essere esentato dal piano volto a frenare l’offerta sul mercato perché impegnato in un’offensiva contro l’IS.
– All’Iran sarà permesso di produrre 3,797 milioni di barili al giorno, si tratta di un aumento di circa 90 milioni di barili al giorno, rispetto ai 3,69 milioni di barili al giorno prodotti ad ottobre (stime OPEC). L’accordo stretto oggi rappresenta perciò una vittoria per Teheran che aveva a lungo insistito di riportare la sua produzione ai livelli pre-sanzioni di circa 4 milioni di barili al giorno.
– La Libia e la Nigeria, che stanno tendando di riaumentare la loro produzione dopo le interruzioni causate dai gravi conflitti interni, sono state esentate dall’accordo.
– L’Indonesia, che è un importatore netto di greggio, ha chiesto che la sua appartenenza all’OPEC venga sospesa e non parteciperà ai tagli.
– Anche i Paesi non-OPEC hanno accettato di ridurre la produzione di 600.000 barili al giorno. La sola Russia contribuirà con 300.000 barili al giorno.
– Sarà istituito un comitato ministeriale, composto da Algeria, Kuwait, Venezuela e due Paesi non-OPEC, che avrà il compito di monitorare l’implementazione dei tagli alla produzione.
– Il 9 dicembre ci sarà una riunione tra Paesi OPEC e non-OPEC per discutere ulteriori dettagli.
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