Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi in lieve calo. Il future con scadenza febbraio ha perso al Comex lo 0,1% a 1.176,50 dollari l’oncia. Durante la seduta il prezzo dell’oro è sceso fino a $1.158,60 l’oncia.
Il metallo giallo non ha potuto beneficiare dell’esito del referendum costituzionale in Italia. Il No ha vinto chiaramente con circa il 59%, scatenando un terremoto politico. Il premier Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni. La notizia era tuttavia in parte già scontata ed ha fatto calare solo temporaneamente la tendenza al rischio sui mercati.
Il prezzo dell’oro continua ad essere mosso soprattutto dall’aspettativa di una stretta monetaria negli Stati Uniti. William Dudley, il presidente della Fed di New York, ha dichiarato oggi che l’istituto centrale non è lontano dal raggiungimento dei suoi obiettivi e di essere a favore di un graduale rialzo dei tassi. Un aumento del costo del denaro negli Stati Uniti è negativo per l’oro perché rafforza il dollaro e spinge i rendimenti dei Treasury.
Citigroup ha indicato oggi in una nota di attendersi per il prossimo anno un prezzo medio dell’oro di 1.160 dollari l’oncia. La banca d’affari ha spiegato di essere pessimista per il metallo prezioso perché il dollaro ed i rendimenti dei Treasury dovrebbero ancora salire. Gli analisti prevedono che la Fed alzerà i tassi a dicembre e due volte nel corso del 2017.
Per quanto riguarda gli altri metalli, l’argento ha guadagnato lo 0,4% a $16,90, il platino lo 0,6% a $938,60 l’oncia, il palladio lo 0,1% a $746,05 l’oncia e il rame il 2,8% a circa $2,70 per libra.
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