
Il Brent ha superato durante la sessione asiatica quota 57 dollari al barile. Il WTI è salito fino a 54,50 dollari al barile.
Il prezzo del petrolio vola durante la sessione asiatica dopo che anche i Paesi non OPEC hanno deciso di limitare la loro produzione. Il future sul Brent con scadenza febbraio ha superato temporaneamente quota 57 dollari al barile, in rialzo di più del 5% rispetto alla chiusura di venerdì. Dopo aver chiuso l’ultima seduta al NYMEX a 51,50 dollari, il future sul WTI con scadenza gennaio è salito fino a 54,50 dollari.

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Per la prima volta dal 2001 i produttori OPEC e non OPEC hanno stretto un patto comune per ridurre l’offerta sul mercato petrolifero globale. Alla riunione di Vienna, tenutasi sabato, i Paesi che non fanno parte del cartello, tra cui la Russia, si sono impegnati a tagliare la loro produzione di 558.000 barili al giorno (Petrolio: accordo storico, anche i non OPEC taglieranno la produzione). Dal prossimo 1 gennaio le estrazioni a livello mondiale caleranno in questo modo complessivamente di quasi 1,8 milioni di barili al giorno. I membri dell’OPEC avevano raggiunto già a fine novembre un compromesso per ridurre la loro produzione di 1,2 milioni di barili al giorno.
Secondo Bank of America Merrill Lynch il patto tra Paesi OPEC e non OPEC rappresenterebbe un punto di svolta per il mercato petrolifero. La banca d’affari prevede ora che il prezzo del petrolio salirà a 70 dollari al barile entro la metà del 2017.