L’accordo storico tra Paesi OPEC e non OPEC per limitare la produzione avrà come conseguenza un deficit di offerta sul mercato petrolifero entro la metà del 2017. Lo afferma l’AIE, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel suo ultimo rapporto mensile.
Secondo l’AIE la domanda di petrolio a livello globale supererà nel primo semestre del prossimo anno l’offerta di circa 600.000 barili al giorno. L’organizzazione con sede a Parigi sottolinea che la sua stima presume che l’OPEC e i Paesi OPEC rispettino pienamente gli impegni assunti. In precedenza l’AIE aveva previsto un riequilibrio del mercato petrolifero solo entro la fine del 2017, avvertendo che l’eccesso di offerta avrebbe continuato a pesare sui prezzi se il piano dell’OPEC fosse fallito.
L’OPEC ha raggiunto al vertice di Vienna dello scorso 30 novembre un accordo per tagliare la sua produzione di 1,2 milioni di barili al giorno a partire dal prossimo 1 gennaio. I Paesi non OPEC, guidati dalla Russia, si sono a loro volta impegnati sabato scorso a tagliare la loro capacità produttiva di 558.000 barili al giorno. Secondo l’AIE la situazione sarebbe cambiata in questo modo radicalmente.
Sulla base di stime provvisorie, l’AIE prevede ora che le scorte di greggio a livello globale caleranno durante la prima metà del 2017 di circa 600.000 barili al giorno se l’OPEC e i Paesi non OPEC manterranno le loro promesse. A causare il calo sarà inoltre la domanda, attesa salire leggermente più di quanto indicato nel rapporto del mese precedente.
Intanto dai dati dell’AIE emerge che la produzione dell’OPEC è aumentata a novembre di 300.000 barili al giorno ed ha raggiunto il nuovo livello record di 34,2 milioni di barili al giorno. L’aumento è stato causato dalla maggiore attività in Angola, Libia e Arabia Saudita.
Nonostante l’OPEC abbia continuato nel frattempo a pompare senza sosta, il mercato del petrolio sta iniziando a riequilibrarsi. L’AIE osserva che le scorte a livello globale sono calate ulteriormente e le scorte commerciali dei Paesi OCSE sono scese ad ottobre per il terzo mese di fila toccando i più bassi livelli da aprile. Dai massimi storici raggiunti a luglio, le scorte dell’OCSE si sono ridotte di 75 milioni di barili, ma rimangono ancora 300 milioni di barili al di sopra della media degli ultimi cinque anni.
L’AIE ha alzato le sue stime sulla domanda globale di petrolio. La revisione è stata effettuata soprattutto a seguito del maggiore consumo atteso in Cina. L’AIE prevede ora che la domanda di petrolio crescerà nel 2016 di 1,4 milioni di barili al giorno e nel 2017 di 1,4 milioni di barili al giorno. Si tratta di una incremento rispettivamente di 120.000 e 110.000 barili al giorno rispetto al rapporto dello scorso mese.
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