La quotazione del dollaro ha preso il volo dopo la riunione della Federal Reserve. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, è balzato fino a 102,11 punti, dai 101,06 punti di ieri. Si tratta dei massimi dal 2003.
La Fed ha alzato oggi i suoi tassi d’interesse di 0,25 punti base in un range compreso tra lo 0,50% e lo 0,75%. La misura era stata da tempo attesa dai mercati. Le indicazioni contenute nel consueto comunicato che chiude la riunione del comitato esecutivo dell’istituto sono state però “da falco” ed hanno spiazzato gli investitori. I membri della Fed prevedono ora per il 2017 tre rialzi dei tassi contro i due attesi in precedenza. Le previsioni sul PIL degli Stati Uniti nel 2016 e nel 2017 sono state inoltre riviste leggermente al rialzo.
Il dollaro sale fortemente rispetto a tutte le altre principali valute. Dopo essere salito nel corso della giornata fino 1,0670 dollari, l’euro quota attualmente sul forex a 1,0515 dollari, in calo dell’1%.
Il dollaro sale rispetto allo yen dell’1,7% a 117,17. Si tratta del più alto livello da gennaio. Il dollaro si apprezza rispetto al franco svizzero dello 0,9% a 1,0208. La sterlina scende dello 0,7% a 1,2573 dollari.
Le indicazioni arrivate dalla Fed hanno scatenato anche una pioggia di vendite sui bond statunitensi. Il rendimento del Treasury a dieci anni è salito al 2,55%, dal 2,47% di ieri.
In forte calo il prezzo dell’oro. Nelle contrattazioni elettroniche il future sul metallo giallo è precipitato fino a 1.145 dollari l’oncia. L’apprezzamento del dollaro è negativo per le materie prime denominate nel biglietto verde, come l’oro, perché le rende meno appetibili per gli investitori che possiedono altre divise.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!