HSBC ritiene che sia improbabile che la quotazione dell’oro scenda sotto la soglia dei 1.100 dollari l’oncia. “L’oro è chiaramente sulla difensiva”, ha scritto la banca d’affari in una nota. HSBC ha osservato che i recenti attentati terroristici in Turchia ed in Germania non hanno potuto far aumentare la domanda per i porti sicuri. “I commenti positivi rilasciati all’inizio della settimana dal governatore della Fed Janet Yellen sulle condizioni del mercato statunitense del lavoro sembrano star sostenendo il dollaro”, ha aggiunto. “I sottili volumi di scambio possono creare ampie oscillazioni e movimenti irregolari dell’oro e degli altri metalli preziosi su acquisti o vendite piuttosto modesti per dimensioni”.
In questo contesto il prezzo dell’oro potrebbe avvicinarsi a quota 1.100 dollari l’oncia, ma HSBC non crede che violerà al ribasso questo livello. “Se dovesse scendere sotto 1.100 dollari, ci aspettiamo che i cacciatori di occasioni e gli acquirenti sensibili ai prezzi incrementeranno gli acquisti. Ci chiediamo inoltre per quanto tempo possa durare il rally del dollaro. Ogni ritracciamento del biglietto verde può innescare una corsa all’oro”, hanno concluso gli analisti.
Anche Desjardins Capital Markets vede l’oro ben supportato attorno a quota 1.100 dollari l’oncia. La casa d’investimento ha spiegato che se la quotazione del metallo dovesse scendere sotto questo livello ci dovrebbe essere una risposta sul lato dell’offerta. Gli esperti hanno indicato a proposito che secondo le stime di GFMS la produzione mineraria è già in procinto di scendere di circa il 4% su anno. Desjardins ha tagliato tuttavia le sue previsioni sul prezzo medio dell’oro per il 2017 da 1.255 a 1.175 dollari l’oncia.
Il future sull’oro con scadenza febbraio ha chiuso oggi al Comex in ribasso dello 0,1% a 1.133,20 dollari l’oncia. Il metallo giallo non ha potuto beneficiare del calo del dollaro e dei rendimenti dei Treasury. Dopo aver aggiornato ieri i massimi da quattordici anni a 103,65 punti, il Dollar Index è risceso oggi fino a 102,77 punti. Di solito un indebolimento del dollaro è un fattore positivo per l’oro, che è denominato nel biglietto verde, perché lo rende meno caro per chi possiede altre divise. Il rendimento del Treasury a dieci anni, che ieri aveva chiuso al 2,56%, è sceso oggi al 2,54%. Visto che l’oro non paga alcun interesse, un calo dei rendimenti dei titoli di Stato aumenta la sua appetibilità presso gli investitori.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha perso oggi lo 0,9% a $15,98 l’oncia, il rame lo 0,2% a $2,497 per libra, il platino l’1% a $914,40 l’oncia e il palladio l’1,6% a $659,90 l’oncia.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!