La quotazione dell’argento potrebbe salire anche nel 2017 grazie ad un’accelerazione della crescita della domanda da parte del settore industriale. Lo affermano alcuni analisti. Nonostante le sue recenti perdite, l’argento si è apprezzato nel 2016 di circa il 16% ed è stato in questo modo il miglior metallo prezioso dopo il palladio che è salito di circa il 20%.
Alcuni esperti credono che in futuro potrebbe essere la componente industriale a spingere il mercato dell’argento, specialmente se il presidente eletto Donald Trump implementerà le sue politiche fiscali che prevedono investimenti di 1.000 miliardi di dollari nel corso di dieci anni. Nonostante i fondamentali dell’argento si basino su più fattori, la domanda industriale costituisce più del 50 per cento dell’intero mercato, mentre la maggior parte della restante domanda deriva dai gioiellieri, dalle monete per investimenti e dagli ETF.
“Chiaramente, ogni aumento delle spese nelle infrastrutture a seguito delle recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti, potrebbe avere un impatto positivo sul lato della domanda industriale di argento”, ha osservato la casa d’investimento CIBC in un’analisi pubblicata di recente.
Anche UBS ritiene che l’importanza della componente industriale del metallo grigio crescerà nel 2017. “Crediamo che il legame dell’argento con l’attività economia attraverso la componente della domanda industriale dovrebbe sostenere la sua performance relativa con l’oro durante i periodi in cui i mercati sono ottimisti sulla crescita e sui rischi”, ha scritto la banca d’affari svizzera recentemente in una nota. UBS si attende per il prossimo anno un prezzo medio dell’argento di 18,80 dollari l’oncia.
Anche le stime di altre banche d’affari sono nettamente superiori alle attuali quotazioni di circa 16 dollari l’oncia. HSBC prevede che l’argento quoterà nel 2017 in media a 18,75 l’oncia. Commerzbank si attende che il metallo prezioso finirà il prossimo anno a circa 19 dollari l’oncia e quoterà in media attorno a 18 dollari.
L’analisi di HSBC
HSBC ha osservato che il suo ottimismo si basa sui solidi fondamentali. “Mentre l’offerta da parte delle miniere probabilmente calerà, la domanda da parte del settore industriale e dei gioiellieri dovrebbe crescere”, ha spiegato.
HSBC vede potenziale soprattutto nel settore solare, a causa del declino dei costi e dell’aumento della domanda di energia. “Ci aspettiamo che il consumo da parte del settore fotovoltaico crescerà di altre 8 milioni di once a 91 milioni di once nel 2017. Prevediamo una crescita costante ben oltre il prossimo decennio e consideriamo il fotovoltaico e le altre applicazioni di energia solare una nuova importante fonte del consumo di argento”.
HSBC vede la domanda totale di argento crescere a 1,159 miliardi di once nel 2017, dalle 1,148 miliardi di once previste per il 2016. Allo stesso tempo l’offerta è attesa scendere ulteriormente per raggiungere 1,027 miliardi di once, da 1,032 miliardi di once prodotte quest’anno. Tirando le somme, HSBC prevede che il mercato dell’argento registrerà il prossimo anno un deficit di offerta di 132 milioni di once. Si tratterebbe del quinto saldo annuale negativo di fila.
L’opinione di Commerzbank sull’argento
Tuttavia non tutti gli analisti sono convinti che lo squilibrio sul mercato sarà il prossimo anno un importante fattore positivo. Commerzbank si aspetta che il deficit di offerta avrà solo un limitato impatto sul prezzo dell’argento. La banca tedesca vede solo una modesta domanda per il metallo prezioso nel 2017 ed un saldo negativo sul mercato di circa 50 milioni di once. “Si tratterebbe del più basso deficit dall’ultimo surplus registrato nel 2012”, ha sottolineato.
Commerzbank ha aggiunto di attendersi di vedere solo una fiacca domanda da parte del settore industriale perché le compagnie stanno trovando sempre più vie per utilizzare meno argento nei loro componenti elettronici. Gli esperti prevedono che la domanda industriale del metallo scenderà il prossimo anno ai più bassi livelli dal 2009.
Commerzbank crede che il mercato abbia bisogno di registrare un aumento della domanda degli investitori negli ETP e della domanda fisica per gioielli e monete per far tornare i prezzi sopra 20 dollari l’oncia nel 2017.
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