La quotazione del dollaro è debole all’inizio della settimana natalizia. Si avvicina l’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca ed i mercati sono in attesa di vedere se il presidente eletto degli Stati Uniti potrà concretizzare il prossimo anno nuovi stimoli per la crescita. I volumi di scambio sono bassi a causa della giornata festiva in molti Paesi. A frenare il dollaro è qualche presa di beneficio dopo il recente rally.
L’euro è salito fino a 1,0469 dollari, contro 1,0456 dollari di venerdì sera. Martedì scorso la moneta unica era scesa fino a 1,0352 dollari, ovvero ai minimi dal gennaio del 2003.
Gli investitori sono ora restii ad acquistare ancora il biglietto verde dopo il suo forte apprezzamento dal voto presidenziale dell’8 novembre. L’ascesa della valuta statunitense è stata dovuta all’aspettativa che Donald Trump aumenterà le spese fiscali e annuncerà tagli alle tasse, inclusi possibili sgravi fiscali per le compagnie americane che rimpatrieranno gli utili generati all’estero.
I mercati vogliono vedere se Trump implementerà le promesse misure volte a migliorare le condizioni dell’economia statunitense. Se il tycoon newyorkese potrà lavorare bene con il Congresso, allora il dollaro potrebbe apprezzarsi ulteriormente e raggiungere la parità con l’euro. Intanto la moneta americana è salita finora dall’inizio dell’anno del 3,7% rispetto a quella europea.
Il dollaro è sceso oggi sul forex rispetto allo yen fino a 117,01, dai 117,49 yen di venerdì scorso. La ripresa della valuta giapponese ha pesato oggi sulla Borsa di Tokyo. Il Nikkei ha perso lo 0,2% a 19.396,64 punti ed il Topix lo 0,4% a 1.538,14 punti. Dall’inizio del 2016 lo yen si è apprezzato di circa il 2,5% rispetto al biglietto verde.
La sterlina è salita questa mattina fino a 1,2294 dollari, da 1,2278 dollari di venerdì sera. Il dollaro è sceso inoltre rispetto al dollaro canadese fino a 1,3502 e rispetto al franco svizzero fino a 1,0245.
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