Gli investitori nel petrolio sembrano avere sempre meno motivi per dubitare che l’OPEC e gli altri produttori implementeranno i tagli necessari per riequilibrare il mercato. Dall’ultimo rapporto COT (Commitment of Traders) della CFTC (Commodity Futures Trading Commission) è emerso che le scommesse ribassiste sul WTI sono scese ai più bassi livelli dall’agosto del 2014.
L’OPEC ha raggiunto al vertice di Vienna dello scorso 30 novembre un accordo per tagliare la sua produzione di 1,2 milioni di barili al giorno. I Paesi non OPEC si sono successivamente impegnati a ridurre la loro capacità produttiva di 558.000 barili al giorno. Il primo patto globale dal 2001 volto a stabilizzare i prezzi del greggio entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio.
Gli ultimi dati della CFTC indicano che gli investitori scommettono che i Paesi OPEC e non OPEC rispetteranno gli impegni e che nel 2017 ci sarà una significativa riduzione delle scorte mondiali. Gli hedge fund hanno ridotto le posizione corte sul WTI del 10% nella settimana al 20 dicembre. Venerdì scorso il future sul petrolio con scadenza febbraio ha chiuso al Comex a 53,02 dollari al barile, ovvero ai massimi livelli dal 14 luglio del 2015.
Nello stesso giorno il presidente russo Vladimir Putin ha affermato, durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, di credere che il surplus di greggio sarà rimosso dal mercato e che i prezzi si stabilizzeranno nella seconda metà del 2017. La Russia, il principale produttore non OPEC, si è impegnata a ridurre la sua produzione dall’inizio del prossimo anno di 300.000 barili al giorno. Già giovedì il ministro saudita dell’Energia Khalid Al-Falih aveva espresso fiducia su una ripresa dei prezzi perché sicuro che gli accordi sui tagli saranno rispettati.
Le posizione corte dei gestori sul WTI sono calate sul mercato dei future e delle opzioni nella settimana al 20 dicembre di 5.699 contratti a 50.613 contratti. Si è trattato del quinto calo settimanale di fila. Allo stesso tempo le posizioni nette lunghe sul WTI sono aumentate di altri 13.894 contratti a 436.661 contratti, aggiornando i massimi livelli dall’inizio del luglio del 2014.
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