La quotazione del dollaro ritraccia, acquisti rifugio sullo yen

La quotazione del dollaro ha ritracciato insieme ai rendimenti dei bond statunitensi. Il calo della tendenza al rischio sui mercati favorisce lo yen, considerato un porto sicuro.

Dopo essere salito ieri fino a 117,81 yen, il dollaro perde attualmente lo 0,8% a 116,33 yen. I rendimenti dei Treasury hanno ceduto terreno dopo i deboli dati relativi alle vendite di case in corso negli Stati Uniti ed una solida asta di titoli di Stato. Lo yen beneficia da parte sua del suo carattere difensivo. La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso zavorrata dalla nuova pioggia di vendite che si è abbattuta su Toshiba (JP3592200004).

L’euro sale sul forex dello 0,5% a 1,0461 dollari. Ieri la moneta unica era scesa fino a 1,0372 dollari, a soli 20 centesimi dai minimi da 14 anni di 1,0352 dollari toccati la scorsa settimana. Molti analisti si attendono che le due valute raggiungeranno presto la parità a causa della divergenza tra le politiche monetarie della BCE e della Fed. Lo spread tra i rendimenti del Bund e del Treasury a dieci anni si è allargato perciò al massimo storico di 237 punti base. Dall’inizio dell’anno l’euro è sceso sul dollaro di quasi il 4%.

Il Dollar Index, che ieri aveva sfiorato i massimi da 14 anni di 103,65 punti, perde lo 0,4% a 102,81 punti. L’indice del dollaro ha guadagnato finora nel 2016 circa il 4,5%. Il biglietto verde si è apprezzato significativamente dopo il voto presidenziale dell’8 novembre. Gli investitori si aspettano che gli stimoli fiscali promessi dal presidente eletto Donald Trump spingeranno la crescita economica degli Stati Uniti. Dall’inizio dell’anno il dollaro ha perso rispetto allo yen circa il 3%, ma è salito di più del 10% dopo l’elezione del tycoon newyorkese.

Sarà interessante vedere come reagirà il nuovo presidente se il dollaro si rafforzerà ulteriormente. In passato Trump ha infatti più volte accusato alcuni Paesi, tra cui il Giappone, di aver volontariamente svalutato la propria moneta.

La sterlina sale dello 0,2% a circa 1,2250 dollari. Ieri la valuta britannica era scesa fino a 1,2201 dollari, ovvero ai minimi da due mesi, a causa dei nuovi timori legati ai negoziati sulla Brexit. La decisione dei cittadini del Regno Unito lasciare l’Unione Europea ha fatto precipitare la sterlina ad ottobre sotto quota 1,15 dollari. Quando mancano due giorni dalla fine del 2016 la sterlina ha perso finora quest’anno sul dollaro circa il 17%.

Il dollaro scende rispetto al dollaro canadese dello 0,2% a 1,3526 e rispetto al franco svizzero dello 0,3% a 1,0252.

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