La quotazione dell’oro ha chiuso oggi per la quarta seduta di fila in rialzo. Il future con scadenza febbraio ha guadagnato al Comex l’1,5% a 1.157,70 dollari l’oncia. Si tratta del più alto livello da due settimane.
L’indebolimento del dollaro ed il calo dei rendimenti dei Treasury ha fatto scattare delle ricoperture sull’oro sul mercato dei future. I volumi di scambio sono stati sottili, tipici di una seduta semifestiva.
Il Dollar Index è sceso oggi fino a 102,61 punti, dai 103,22 punti di ieri. Un dollaro più debole è un fattore positivo per l’oro, che è denominato nel biglietto verde, perché lo rende meno caro per chi possiede altre divise. Il rendimento del Treasury a dieci anni è scivolato al 2,46%, dal 2,51% della chiusura di ieri. Visto che il metallo giallo non paga interessi, un calo dei rendimenti aumenta la sua attrattività presso gli investitori.
L’oro è in procinto di registrare il suo primo rialzo settimanale dopo sette settimane consecutive di ribassi. Il prezzo del metallo prezioso è sceso significativamente dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. I mercati si attendono che gli stimoli fiscali promessi dal tycoon newyorkese faranno accelerare la crescita economica. Di conseguenza la normalizzazione della politica monetaria potrebbe procedere più velocemente del previsto. In effetti gli esponenti della Fed hanno già reagito e prevedono ora per il prossimo anno tre rialzi dei tassi, anziché due.
Grazie ai guadagni registrati nei primi mesi dell’anno, l’oro si è apprezzato finora nel 2016 del 6% e potrebbe registrare la sua migliore performance annua dal 2012.
La forte ripresa del prezzo dell’oro ha messo le ali ai titoli dei gruppi auriferi. L’indice settoriale Philadelphia Gold & Silver ha guadagnato oggi il 6,1%, contro il -0,1% dell’S&P 500. Tra i singoli titoli, Barrick Gold (CA0679011084) ha guadagnato il 7,3%, Newmont Mining (US6516391066) il 7,6% e Goldcorp (CA3809564097) il 5,4%.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha guadagnato oggi l’1,1% a $16,22 l’oncia e il palladio l’1,1% a $674,90 l’oncia. Il platino ha perso lo 0,1% a $903,10 l’oncia e il rame lo 0,6% a $2,48 per libra.
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